L’eliminazione dalla Coppa Italia contro l’Empoli rappresenta un duro colpo per la Juventus, che già stava vivendo un momento complicato dopo l’uscita dalla Champions League. La sconfitta contro una squadra nettamente inferiore sulla carta ha fatto emergere nuove perplessità sulla gestione di Thiago Motta, sia dal punto di vista tattico che mentale.
La dirigenza bianconera aveva messo in conto le difficoltà della stagione, ma non si aspettava una tale instabilità. Ora il futuro si fa più incerto, con il tecnico chiamato a dimostrare di poter invertire la rotta.
Uno degli aspetti che più preoccupa la dirigenza juventina è la gestione della squadra da parte di Thiago Motta. In particolare, gli vengono imputati due aspetti critici: la difficoltà nel gestire il triplice impegno settimanale e una lettura delle partite non sempre efficace, sia nelle scelte iniziali che nei cambi a gara in corso. Il calo fisico e mentale visto nelle ultime partite è un segnale allarmante, che ha spinto l’allenatore a usare toni molto duri nei confronti della squadra, parlando apertamente di “vergogna” dopo la sconfitta con l’Empoli.
Un altro punto interrogativo riguarda il rapporto tra Motta e lo spogliatoio. Se a Bologna era riuscito a creare un legame forte con i suoi giocatori, a Torino l’intesa sembra mancare. La Juventus è un ambiente molto diverso, con pressioni e aspettative più alte, e il tecnico deve ancora dimostrare di sapersi adattare a questa realtà. Il senso di disconnessione tra allenatore e squadra potrebbe essere una delle cause delle prestazioni altalenanti.
Nonostante le difficoltà, la Juventus non sembra intenzionata a prendere decisioni drastiche nel breve termine. Il momento è delicato e un confronto tra Motta e la dirigenza potrebbe essere già avvenuto per analizzare la situazione. Ufficialmente, non ci sono segnali di un possibile ribaltone immediato, ma il tecnico sa di dover cambiare rapidamente l’inerzia della stagione per evitare scelte drastiche in futuro.
Un aspetto emblematico di questa fase complicata è il silenzio della dirigenza. Nessuna dichiarazione pubblica da parte di Cristiano Giuntoli, Maurizio Scanavino o Gianluca Ferrero, con Thiago Motta lasciato da solo a fronteggiare le critiche e le domande sul momento della Juventus. Questo isolamento potrebbe essere interpretato come un segnale di fiducia, ma anche come un monito: il tecnico deve dimostrare di essere all’altezza delle aspettative del club.
Il destino di Thiago Motta alla Juventus dipenderà dai prossimi risultati e dalla capacità di rimettere in carreggiata una squadra che sembra aver perso fiducia e identità. La società vuole evitare cambiamenti affrettati, ma se la situazione non migliorerà, le valutazioni potrebbero diventare più drastiche. Le prossime settimane saranno decisive per capire se il tecnico riuscirà a rilanciare il progetto o se la Juventus dovrà già pensare a un nuovo capitolo.
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