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Juventus, Tudor svela un segreto bomba: “Ha perso quel pallone c’è stato nervosismo. Preferisce giocare a sinistra”

Juventus-Lecce, l’analisi di Tudor a caldo: “Buona prova, ma dobbiamo crescere ancora”. Intervista a Sky Sport sull’importanza dei tre punti conquistati e sulle aree di miglioramento individuate dal tecnico dopo il match.

Igor Tudor ha commentato con soddisfazione il sofferto 2-1 della Juventus contro il Lecce, un risultato che rilancia i bianconeri nella corsa Champions. Intervistato da Sky Sport, il tecnico croato ha messo in luce la prova di carattere dei suoi: “Non era facile, il Lecce è un avversario ostico che ti costringe a restare sempre concentrato. I ragazzi hanno dato tutto, sono contento”. Su Khephren Thuram, Tudor ha espresso parole di stima: “Khephren aveva un piccolo problema fisico, ma ha voluto giocare. È un guerriero, il suo dinamismo ci dà equilibrio. Lo valuteremo, ma oggi ha mostrato grande cuore”. Su Dusan Vlahovic, invece, ha aggiunto: “Dusan lavora tanto per la squadra, anche quando non segna. Oggi è stato prezioso, si è sacrificato e ha creato spazi importanti”. La Juventus nel frattempo apre i contatti con un attaccante che che interessa anche all’Inter.

Weah, Cambiaso e Koopmeiners: i motori bianconeri

Parlando di Timothy Weah e Andrea Cambiaso, Tudor non ha nascosto il suo entusiasmo. “Weah a sinistra è una spina nel fianco, attacca con qualità e aiuta in difesa. Sta crescendo molto. Tim ha scelto dove giocare”, ha dichiarato, elogiando l’americano. Su Cambiaso: “Andrea è un jolly fantastico, legge il gioco con intelligenza. A destra ha dato solidità, ma è sempre un valore aggiunto”. Anche Teun Koopmeiners ha ricevuto i complimenti del tecnico:Teun è un giocatore totale, ha visione e personalità. Oggi ha corso tanto, legando il gioco con qualità. È fondamentale per il nostro centrocampo”.

Uno sguardo al futuro: “Restiamo concentrati”

Con i tre punti in tasca, Tudor guarda già oltre, mantenendo i piedi per terra: “Questo successo ci dà morale, ma il cammino è lungo. Serve umiltà per crescere ancora”. Il tecnico croato ha chiuso l’intervista dribblando una domanda che lo paragonava a Motta:Non mi piacciono i paragoni, soprattutto se l’allenatore è stato qua. È stato un bellissimo gol con la cooperazione di tutti, abbiamo fatto degli allenamenti per sviluppare questo gioco sulle fasce. Questi concetti aiutano i giocatori a trovarsi meglio, in quel gol la qualità è uscita e c’era connessione“.

Redazione F

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