Il telefono è squillato, un paio di volte. Stefano Braghin risponde sempre e ascolta tutti: poi trae le sue conclusioni. Il Lione, o meglio chi sta diventando il Lione, ha sondato l’autore del miracolo Juventus Women. Un interesse, tra gli altri manifestati nei confronti del dg, che ovviamente lo ha lusingato ma che per ora non lo distoglie da quello che è il suo lavoro in bianconero. Non apparentemente, almeno. Sta rinnovando o rinnoverà quasi tutte le giocatrici che hanno mercato, pure quelle che si porterebbe volentieri dietro. La Juve è il suo presente e probabilmente anche il suo futuro prossimo. È in attesa, quello sì, di sapere che sarà del suo contratto in scadenza nel 2024. Ma vive una situazione simile a quella di tutti i dirigenti dell’Area Sportiva bianconera, per ora serenamente.
Il nuovo corso della Juve femminile è solo abbozzato: conferma del budget, obiettivi zona Champions e group stage, tante giovani. Da Vinovo rispondono ‘No‘ se la domanda è ‘Ridimensionamento?’. Però ci sarebbe bisogno di tracciare qualche linea in più, anche perché il movimento italiano è in crescita e le altre big non aspettano. Se le competitor vanno avanti e tu resti fermo può succedere quello che è capitato quest’anno. Lui vorrebbe essere rassicurato in questo senso e condividere un progetto, sì sostenibile, ma con delle ambizioni di un certo tipo. L’idea di fare un mercato a risparmio e fantasia non lo disturba più di tanto: anzi la sfida quasi gli piace. A gennaio ha preso Nystrom e Simon: firmerebbe per azzeccare la metà degli acquisti da qui in avanti. Con capacità ridotte il margine di errore si alza, inevitabilmente.
La sintesi del discorso è che aspetta la Juve (casa sua ormai da 11 anni) a cui dà la precedenza, se pure non incondizionata. Chi ha imparato a conoscerlo bene sostiene che non abbandonerebbe mai la nave in difficoltà. L’Head of Juventus Women non vorrebbe chiudere questo ciclo straordinario con una stagione come quella che sta volgendo a termine. In casa bianconera hanno preso male qualche critica dopo anni di trionfi sportivi; c’è chi avverte persino ingratitudine in riferimento alle battaglie politiche condotte da Madama, di cui alla fine hanno beneficiato un po’ tutti. Un sentore di rivalsa e di sfida anima pure Braghin. Alla fine, paradossalmente, la Juve potrebbe tenersi stretto il suo architetto grazie agli ‘insuccessi’ di quest’anno.
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