L’arrivo di Teun Koopmeiners alla Juventus era stato accolto con entusiasmo, considerandolo uno dei colpi più promettenti dell’estate. Centrocampista moderno, duttile, abituato a ritmi intensi grazie all’esperienza maturata con l’Atalanta, sembrava il tassello perfetto per il centrocampo bianconero. Ma il campo ha raccontato un’altra storia.
Fin dai primi mesi, il giocatore olandese ha mostrato segnali preoccupanti: difficoltà nell’entrare nei meccanismi di gioco, mancanza di brillantezza e una condizione fisica mai davvero ottimale. L’effetto domino si è visto anche sul piano mentale, con prestazioni sottotono che hanno iniziato a pesare anche sull’autostima dell’ex Atalanta. Nemmeno il cambio in panchina, con l’arrivo di Igor Tudor, ha invertito subito la rotta. Contro il Genoa, Koopmeiners è apparso ancora una volta lento, impreciso, fuori forma.
Tudor, nel post partita, era stato chiaro: “È un giocatore forte, va recuperato.” Una frase netta, che ha aperto la strada a un nuovo approccio nella gestione del centrocampista.
Proprio per questa serie di segnali allarmanti, Tudor ha deciso di intervenire direttamente. Il tecnico croato, noto per l’attenzione alla preparazione atletica, ha voluto approfondire le condizioni del giocatore insieme al suo staff medico e atletico. Il verdetto? Koopmeiners è stremato fisicamente, le sue gambe non reggono il ritmo della Serie A e il suo tono muscolare è nettamente inferiore rispetto agli standard richiesti.
Come riportato da Repubblica, la situazione è chiara: “Koopmeiners ha le gambe molli, non tiene il ritmo perché fisicamente è uno straccio e moralmente non è che stia molto meglio.” Ripreso da ilbianconero.com
La risposta di Tudor non si è fatta attendere: via a un programma di allenamento personalizzato, con l’obiettivo di rigenerare fisicamente il numero 7 juventino. Per circa due o tre settimane, Koopmeiners verrà gestito con cautela, con carichi specifici, esercizi per il recupero della forza e sedute mirate per lo smaltimento dell’acido lattico. È una sorta di mini-ritiro personale, un periodo di reset totale.
Il piano prevede un reintegro graduale, con minuti centellinati nelle prossime partite. Già contro la Roma, il 6 aprile, potrebbe rientrare a gara in corso. La Juventus spera così di ritrovare il vero Koopmeiners, quello che aveva incantato con la maglia nerazzurra. Un investimento da 60 milioni non può essere lasciato al caso. E Tudor lo sa bene.
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