Era un matrimonio scritto ma mai celebrato. Stevan Jovetic e la Juventus, Stevan Jovetic e Antonio Conte che lo aveva battezzato e anche già catechizzato. Un inseguimento durato 18 mesi senza un dunque nonostante nel matrimonio scritto ci fosse anche un pre-accordo vincolante stipulato con la consulenza di Ramadani. E invece la sfida dei Della Valle al duo Elkann/Agnelli è stata portata a termine grazie al Manchester City. Con relativa furia da parte del tecnico leccese e stizza da parte di Marotta.
Questi due elementi non sono di minimo conto: la Fiorentina aveva aperto le porte alla Juventus, in gran segreto, già nello scorso novembre, Montella aveva telefonato personalmente a Marrone e Quagliarella (i suoi prescelti in qualità di parziali contropartite), lo stesso Jovetic non ascoltava altro finché per lo meno ha potuto. E capito. I viola hanno optato per la questione di principio, raggiungendo i 30 milioni che parevano un miraggio (la Juve non andava sopra i 18 a livello di cash) e tanti auguri a tutti.
A questo punto non è difficile immaginare un nuovo quadrilatero sull’asse Lega per andare contro allo strapotere bianconero in Italia composto da Lazio-Napoli-Milan-Fiorentina con tanto di ricucitura tra i gigliati e Galliani nonostante la gazzarra di fine stagione per come si è concluso il campionato. Sono scelte strategiche.
Scelte delle quali la Vecchia Signora prende atto senza formalmente scomporsi ma anche senza chiudere a tutti gli estimatori di Mirko Vucinic, soprattutto quelli inglesi (dalla Russia i rumours al momento non trovano riscontri incrociati nonostante Spalletti lo conosca come le sue tasche). Tottenham, si diceva. Con accordo sulla parola trai club a 15 milioni di sterline. Ma quando si era ad un passo dalla firma è stato proprio Conte a frenare. Lui vuole alternative prima di dare il benestare a cessioni del genere (si veda il caso Isla – Inter di questo giorni). Insomma la Juve nicchia, Vucinic è in ritiro e inizia a ingolosirsi anche alla luce dei nuovi compagni di squadra. Un’esperienza stimolante, come terzo anno, immaginarsi insieme a Tevez e/o Llorente.
Come stimolante è l’ipotesi che circola da 15 giorni circa l’interesse economicamente più solido e allettante per il giocatore vista la Champions del Manchester United. Ma ora Conte non ha fretta: Vucinic può partire, non ha più la fame dei primi tempi, ma lo farà solo e soltanto se arriva il secondo prescelto del tecnico leccese che non si chiama ancora Diamanti. Lui, al massimo, può essere il terzo incomodo e la Juve si cautela mantenendo i rapporti aperti con il Bologna.
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