Lazio, i tifosi espongono uno striscione inneggiante ad Alba Dorata

Calcio e politica è un binomio che, spesso e volentieri, abbiamo visto, nel corso di tante partite, tramite striscioni esposti nelle curve degli stadi riservate a tifoserie famose per essere decisamente politicizzate.

Non è un mistero, visti anche i numerosi precedenti, quale sia la sponda politica alla quale appartengono la Curva Nord della Lazio e, infatti anche oggi, durante la partita Lazio – Genoa terminata con la sconfitta interna dei biancocelesti per 0-2, dalla Curva Nord dello Stadio Olimpico è spuntato fuori uno striscione stavolta inneggiante ad Alba Dorata, il partito di estrema destra, o meglio dire neo-nazista, famoso per l’ideologia xenofoba, razzista ed omofoba, che purtroppo ha conquistato numerosi adepti in Grecia.

La frase scritta sullo striscione era la seguente:

Il tramonto è rosso, l’alba dorata: Manolis e Yorgos presenti.

Il riferimento è a Manolis Kapellonis e Yorgos Fundulis, due attivisti del partito neo-nazista greco che sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco, venerdì scorso davanti ad una delle sedi del partito ad Atene, nel quartiere di Neo Eraklio.

E’ proprio il caso di dire che i supporters italiani, mai come quest’anno, si stanno dando veramente da fare per offrire il peggio di loro ogni domenica. Il gesto di alcuni tifosi della Lazio, infatti, è soltanto l’ultimo, in ordine di tempo, di una serie di episodi inneggianti al razzismo, alla xenofobia e, negli anni passati, anche all’antisemitismo.

L’arroganza di queste frange di tifosi, che occorrerebbe verificare se effettivamente ne capiscano almeno qualcosa di calcio, è tale addirittura da offendersi se successivamente le autorità competenti decidono di prendere provvedimenti in merito.

E’ già tristemente noto, ad esempio, il braccio di ferro in corso tra le tifoserie e la Lega Calcio per le contestate norme anti-razzismo, nelle fattispecie quelle sulla discriminazione territoriale. Si tratta di regole che possono provocare effetti collaterali, è vero, come ad esempio il sabotaggio di una partita o di una società, ma trattasi ugualmente di norme che, in un paese civile, non si avrebbe nemmeno la necessità di mettere in atto.