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Leeds, Cellino mette fuori rosa il portiere: è nato il 17, porta sfortuna

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Ancora un’iniziativa singolare di Massimo Cellino, presidente del Leeds ed ex patron del Cagliari: il portiere Paddy Kenny, che ha difeso i pali della squadra inglese dal 2012 al 2014, è stato allontanato perché potrebbe portare sfortuna alla squadra, essendo nato il 17 maggio. Un Cellino molto scaramantico, dunque, sta lavorando alla costruzione della nuova squadra del Leeds United, che milita nella Championship (la serie B) e ha l’obiettivo di tornare in Premier League, campionato da cui manca dal lontano 2003-2004. L’ultima, discutibile decisione del nuovo presidente riguarda il ruolo di estremo difensore: dopo due stagioni consecutive al Leeds, Kenny dovrà trovarsi una squadra, perché Cellino non lo ha fatto convocare per il ritiro pre-campionato.

Nessun motivo tecnico o disciplinare dietro la decisione, ma semplicemente la scaramanzia, poiché il 36enne irlandese Kenny è nato il 17 maggio del 1978. Già durante la sua lunga esperienza da presidente del Cagliari, Cellino aveva dimostrato in più occasioni di essere scaramantico, ma ora anche i tifosi del Leeds stanno cominciando a prendere confidenza con le bizzarrie del nuovo proprietario. L’inizio non è stato dei migliori, visto che da quando ha prelevato il club, l’imprenditore italiano è stato più volte contestato dai sostenitori del Leeds, ma l’impressione è che ancora non si sia visto tutto.

Altre polemiche, le aveva sollevate nei giorni scorsi, la decisione di Cellino di chiudere le cucine nel centro sportivo di Thorp Arch: troppo esorbitante il costo che si è trovato a pagare Cellino per i viveri della scorsa stagione e il nuovo presidente ha subito voluto dare un segnale forte all’ambiente. Le cucine del centro sportivo del Leeds sono state chiuse per la pausa estiva e non sono state riaperte nemmeno in questi giorni, in cui la squadra è per la verità in ritiro in Val Gardena. Novità anche per le divise: sia quelle da gara, sia quelle da allenamento, saranno lavate a spese dei giocatori e non più della società. Quasi quasi un incentivo a correre di meno e a non sporcare le magliette per evitare di gravare troppo sul rispettivo budget familiare…

Mirko Nicolino

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