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Mario Balotelli: “L’Italia può vincere il Mondiale. Sono maturato, il mio comportamento non è più un problema”

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Nelle ore in cui si racconta della nuova presunta disavventura in discoteca, ufficialmente smentita, e mentre lui twitta la foto in cui si mostra a Milanello con una borsa di ghiaccio sulla spalla destra infortunata, vengono lanciate le dichiarazioni che Mario Balotelli ha rilasciato a Soccer Italia Magazine. L’attaccante rossonero dopo essersi lasciato andare ad affermazioni stravaganti o su temi poco affini al calcio, tipo “i maiali domestici sono così belli”, “Obama è una persona che ammiro, rappresenta un cambiamento nel mondo, anche se la Terra non è perfetta”, ha risposto ad alcune domande sul sempre più vicino Mondiale che si disputerà in Brasile:.

Tutti pensano al Mondiale, ma è importante mantenere la concentrazione. Prima del Brasile mi devo concentrare sul Milan. Siamo ancora in Champions League e dobbiamo credere fortemente in questa competizione.

Balo ha poi aggiunto che “la cosa bella del calcio è che non sempre le squadre favorite vincono” e per questo motivo “penso che abbiamo un gruppo forte e una buona chance di vincere la Coppa del Mondo. C’è un bel mix di esperienza e gioventù. Tutti possono puntare a tutto. Vincere il Mondiale, la Scarpa d’Oro, la Champions League, vincere molti titoli…”.

Chiuso il capitolo Italia, SuperMario ha detto di essere pronto a dimostrare di essere il migliore al mondo anche perché “credo molto nelle mie abilità”. Poi l’autocritica:

Ho fatto degli errori in passato e non ho problemi ad ammetterlo di fronte a tutti. Sono maturato molto negli ultimi due anni e non credo che il mio comportamento sia un problema adesso.

Balotelli poi ha specificato di non escludere un suo ritorno in Premier League, anche con una maglia diversa da quella del Manchester City perché “nel calcio nulla è impossibile”. Quindi dopo aver definito Josè Mourinho un suo amico, ha chiuso sul tema del razzismo:

È importante capire che il razzismo e le persone razziste non spariranno mai. Il calcio come sport deve aiutarci e iniziare a dare delle severe punizioni per i comportamenti razzisti. Mi viene da pensare che lasciare il campo sia la cosa migliore, ma non l’ho ancora fatto. Sarebbe la vittoria dei razzisti che sono persone stupide.

Massimo Galanto

Classe 1988, pugliese di nascita, è giornalista pubblicista dal 2010. Scopre il mondo dei blog per caso, dopo esperienze legate ai giornali di ‘carta’. Laureato prima all'Università degli Studi di Bari e poi a La Sapienza di Roma, vive nella Capitale. Ma in questo momento potrebbe essere ovunque.

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