“Rifatti il naso!”. “Dai salame!”. Sarebbero questi gli insulti giunti dagli spalti dello stadio di Reggio Emilia all’indirizzo del centrocampista del Milan, Kevin Constant, nel corso dell’ultimo Trofeo Tim. Nessun coro o insulto razzista, dunque, lo scorso 23 luglio, quando Constant, durante la terza mini-partita tra Milan e Sassuolo, scagliò il pallone in tribuna in segno di stizza e lasciò immediatamente dopo il terreno di gioco. Lo ha accertato la Digos del capoluogo emiliano, che ha vagliato attentamente anche le immagini delle telecamere a circuito chiuso del Mapei Stadium.
Grazie alle riprese, gli uomini della Digos hanno potuto carpire le frasi che sono state rivolte da alcuni presenti sugli spalti, all’indirizzo di Constant. Si tratta di frasi che, seppur deprecabili, vengono puntualmente indirizzate a qualunque giocatore di calcio, indipendentemente dall’etnia o dal colore della pelle. “Dai muoviti”, “Datti una mossa”, “Dai, salame datti una mossa” e “Rifatti il naso”, sarebbero le frasi pronunciate da spettatori “tifosi del Sassuolo non appartenenti a gruppi organizzati”, all’indirizzo del giocatore rossonero. La Digos, poi, sottolinea che solo dopo che il giocatore ha scagliato con rabbia il pallone verso il settore dei ‘distinti’ è stato a quel punto fischiato e fatto oggetto di alcuni “buuu”.
Inoltre, le stesse parole rivolte a Constant, sarebbero state indirizzare nel corso di tutta la partita anche ad altri calciatori, quindi secondo la Digos non sono riscontrabili condotte razziste o manifestazioni di intolleranza razziale organizzate. Ovviamente, questo non esclude il fatto che singoli individui presenti allo stadio, abbiano potuto pronunciare nel corso delle gare del Trofeo Tim 2013, frasi ingiuriose o a sfondo razzista per iniziativa personale. Ma vai a dimostrarlo…
Di seguito, la nota ufficiale della Digos riguardo ai fatti del 23 luglio 2013:
“Il personale delle Squadre Tifoserie delle Digos di Reggio Emilia, Torino e Milano e del Commissariato di Sassuolo in servizio allo stadio e posizionate a ridosso delle tifoserie ultras ha escluso che durante le partite siano stati intonati cori razzisti ribadendo che le sporadiche frasi ingiuriose che hanno provocato la reazione di Costant siano state gridate da normali tifosi e non da appartenenti alle tifoserie organizzate – si legge nella nota – Anche l’attento esame delle riprese audiovisive acquisite – precisa ancora il comunicato – non ha consentito di rilevare alcun coro con intento offensivo a sfondo razziale, né prima né dopo che il giocatore abbia calciato il pallone sugli spalti”.
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