Pippo Inzaghi s’è praticamente preso il Milan, approfittando di una vecchia promessa di Galliani e di una congiuntura particolarmente favorevole. Convinto anche il Presidente nell’ormai risaputo summit di Arcore, l’unica persona a dover digerire una scelta condivisa, ma non proprio ideale a suo parere, è Barbara Berlusconi.
La tifoseria rossonera teme il ripetersi del caso-Seedorf (inesperienza, incomunicabilità, improvvisazione tattica), però ama Inzaghi storicamente più dell’olandese e quindi il sostegno almeno iniziale è garantito. Se poi il mercato estivo non sarà, come prevedibile, di quelli faraonici, allora Inzaghi godrà ancora di maggior credito.
Tra Allievi e Primavera un po’ di esperienza sulla panchina Inzaghi l’ha fatta, ricordando in parte il percorso di Vincenzo Montella con le giovanili della Roma. Manca il salto di mezzo in stile Catania, tant’è che Montella non venne riconfermato dai giallorossi, in prima battuta proprio su spinta dei giocatori.
Ma cosa pensa Inzaghi di questo Milan? E’ convinto di poter fare meglio dei suoi predecessori. Questa rosa, secondo lui, vale almeno uno dei primi quattro posti della Serie A già così com’è, argomenti che hanno addolcito e sollevato Silvio Berlusconi. La rivoluzione morbida dovrà partire dalla difesa, reparto nevralgico da ricostruire, mentre in attacco ci si fida di Balotelli, Pazzini e anche Matri, il quale a questo punto potrebbe anche restare in rossonero. SuperPippo lo stima. Un rilancio è quindi possibile…
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