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Milan, incontro di tre ore tra Silvio Berlusconi e Filippo Inzaghi: la fiducia non è a rischio

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Le prime due vittorie del Milan in campionato hanno illuso buona parte dell’ambiente rossonero ma i tifosi più attenti e meno sanguigni avevano già capito, fin dalla prima partita con la Lazio, che l’arrivo di Alex e la riconferma di Adil Rami non si sarebbero poi rivelati sufficienti per arginare i problemi della traballante difesa rossonera.

I 4 gol subiti con il Parma, autorete di De Sciglio a parte, sono stati un serio campanello d’allarme. Se una sconfitta con la Juventus, si può tranquillamente accettare, l’inizio della partita con l’Empoli ha fatto riemergere tutti i vecchi fantasmi delle ultime due stagioni, facendo passare in secondo piano anche la prima segnatura in rossonero dell’atteso Fernando Torres.

Silvio Berlusconi non ha tardato a rendere pubblici i suoi malumori sia dopo la partita con la Juventus (“Se poi non fanno quello che dico…”) che dopo il match con l’Empoli (“Se Pippo mi ascolta, vinciamo”).

Filippo Inzaghi, che non è Clarence Seedorf, e che non è un piantagrane quindi, ha accettato i rimbrotti a testa alta, senza replicare.

I consigli tecnici di Silvio Berlusconi, per quanto elementari, hanno sempre riguardato l’attacco e il possesso palla. Dopo le prime partite di Serie A, l’attacco è proprio il reparto che non merita alcun processo: il Milan sembra proprio aver riconquistato quella capacità di arrivare facilmente sottoporta che l’anno scorso era una vera e propria illusione.

La riunione tecnica che si è svolta oggi tra Silvio Berlusconi e Filippo Inzaghi, quindi, ha avuto come argomento di discussione, sicuramente, le lacune difensive. Sarebbe stato interessante, conoscere le nozioni di Berlusconi riguardanti la retroguardia ma il contenuto della conversazione non è stato reso pubblico nei dettagli.

Probabilmente, la visita di Berlusconi è servita, più che altro, ad allontanare le voci di un presunto nuovo, ed ennesimo, distacco e divergenze di opinioni tra il presidente e l’allenatore del Milan, che oggi è Inzaghi e che ieri, invece, rispondeva al nome prima di Allegri e poi di Seedorf.

Inzaghi, quindi, gode della massima fiducia del suo presidente.

A patto, ovviamente, che la difesa ritorni a funzionare.

Foto | © Getty Images

Fabio Morasca

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