Morata al Milan: una statistica lo condanna, ma è davvero tutto così nero?

L’attaccante spagnolo ha fatto di tutto per venire nel club rossonero ma i suo rendimento vive di alti e bassi come quello di tutta la squadra.

In un calcio sempre più analitico e misurato, le statistiche diventano una sorta di bussola per valutare le prestazioni dei giocatori, specialmente per coloro che ricoprono ruoli cruciali come gli attaccanti.

Tra questi, Alvaro Morata del Milan si trova sotto i riflettori non solo per le aspettative legate al suo ruolo ma anche per numeri che sembrano non sorridere a favore del giocatore spagnolo in questa prima parte di stagione.

Momento difficile

L’attaccante del Milan non sta vivendo un periodo particolarmente esaltante in termini di reti. Con appena cinque gol segnati in sedici presenze, il giocatore chiamato a raccogliere l’eredità di Giroud, si ritrova a fronteggiare le critiche e le aspettative non pienamente soddisfatte. I suoi numeri, contrassegnati da una singola rete in Champions League e quattro in Serie A, hanno sollevato più di un interrogativo sulla sua capacità di essere l’uomo decisivo per il club milanese.

L’infortunio

A complicare ancor di più le cose ci ha pensato lo stop di ieri che lo costringerà a saltare sicuramente almeno una partita.

La statistica preoccupante

Come evidenzia Calciomercato.com gli expected goals (xG),indice utilizzato per misurare l’efficacia e la pericolosità degli attaccanti, posizionano lo spagnolo come il peggiore tra i bomber delle squadre di vertice della Serie A, con un misero 2.43. A confronto, giocatori come Mateo Retegui, Moise Kean e Dusan Vlahovic mostrano cifre decisamente superiori, testimoniando un rendimento sotto le aspettative per l’attaccante del Milan.

Comparazioni e aspettative

Il confronto diventa ancor più amaro quando si guarda a Romelu Lukaku, anch’egli autore di cinque gol ma con un xG più elevato (4.52), pur senza convincere appieno i tifosi. La discrepanza tra Morata e i primi attaccanti della Serie A evidenzia non solo un problema di realizzazione ma anche di pericolosità nelle azioni offensive. C’è però da fare una precisazione: lo spagnolo si spende tanto per aiutare la squadra e fa tanto lavoro sporco che nelle statistiche non si vede.

 

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