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Mourinho, la maledizione del 22 maggio: tutto iniziò con il Triplete

[blogo-video provider_video_id=”IXbJa5mL63k” provider=”youtube” title=”Chelsea 1-3 Atletico Madrid (Agg 1-3) – Jose Mourinho Post Match Interview” thumb=”” url=”http://www.youtube.com/watch?v=IXbJa5mL63k”]Sono in molti a conoscere la maledizione di Bela Guttmann che ha colpito il Benfica nel 1962, ma potrebbe non essere l’unica… Il club portoghese deve scontare 100 anni senza la vittoria di una coppa: lo disse il tecnico ungherese cacciato dalla dirigenza lusitana dopo aver vinto la Coppa Campioni e fin qui così è stato. Sette finali e altrettante sconfitte per i rossi di Lisbona, che devono ancora scontare altri 50 anni della maledizione di Guttman, ma che sperano di romperla magari conquistando l’Europa League 2014 allo Juventus Stadium. Un’altra maledizione, invece, pare penda sulla testa di José Mourinho, tecnico portoghese vincitore della Champions League 2010 con l’Inter il 22 maggio.

Da allora, per lo ‘Special One’ il cammino nella massima competizione europea si è sempre interrotto in semifinale: tre volte con il Real Madrid, ora in finale e vicinissimo alla decima Champions, e una volta con il Chelsea. Nel 2011, a fare fuori Mourinho è stato il Barcellona di Guardiola, con la vittoria per 2-0 all’andata e il pareggio per 1-1 al ritorno. L’anno dopo è il Bayern Monaco a mandare a casa il Real dello Special One ai calci di rigore nella gara di ritorno al Bernabeu di Madrid. Nel 2013, il Borussia Dortmund di Lewandowski chiude la pratica all’andata e a nulla serve il forcing al ritorno della squadra di Mourinho.

La quarta e ultima delusione è di ieri sera: dopo il catenaccio della gara di andata in Spagna, il Chelsea ha affrontato l’Atletico Madrid a viso aperto e le ha prese di brutto tra le mura amiche, pur andando in vantaggio con Fernando Torres, ex di turno. Insomma, dalla notte del 22 maggio 2010, quando riportò la ‘Coppa dalle grandi orecchie’ a Milano dopo ben 45 anni, per Mourinho la Champions League è diventata tabù. Il cammino del portoghese si è fin qui sempre interrotto in semifinale, una piccola maledizione che forse potrebbe essere stata lanciata da qualche tifoso nerazzurro, visto che il portoghese non è mai tornato a San Siro per salutare i suoi sostenitori così come aveva promesso il giorno prima di lasciare Milano per firmare con il Real?

Mirko Nicolino

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