Da allora, per lo ‘Special One’ il cammino nella massima competizione europea si è sempre interrotto in semifinale: tre volte con il Real Madrid, ora in finale e vicinissimo alla decima Champions, e una volta con il Chelsea. Nel 2011, a fare fuori Mourinho è stato il Barcellona di Guardiola, con la vittoria per 2-0 all’andata e il pareggio per 1-1 al ritorno. L’anno dopo è il Bayern Monaco a mandare a casa il Real dello Special One ai calci di rigore nella gara di ritorno al Bernabeu di Madrid. Nel 2013, il Borussia Dortmund di Lewandowski chiude la pratica all’andata e a nulla serve il forcing al ritorno della squadra di Mourinho.
La quarta e ultima delusione è di ieri sera: dopo il catenaccio della gara di andata in Spagna, il Chelsea ha affrontato l’Atletico Madrid a viso aperto e le ha prese di brutto tra le mura amiche, pur andando in vantaggio con Fernando Torres, ex di turno. Insomma, dalla notte del 22 maggio 2010, quando riportò la ‘Coppa dalle grandi orecchie’ a Milano dopo ben 45 anni, per Mourinho la Champions League è diventata tabù. Il cammino del portoghese si è fin qui sempre interrotto in semifinale, una piccola maledizione che forse potrebbe essere stata lanciata da qualche tifoso nerazzurro, visto che il portoghese non è mai tornato a San Siro per salutare i suoi sostenitori così come aveva promesso il giorno prima di lasciare Milano per firmare con il Real?
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