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Pro Patria, una gara a porte chiuse dopo l’amichevole col Milan

La Pro Patria giocherà una gara di campionato di Lega Pro Seconda Divisione a porte chiuse. E’ questa la sanzione che il club di Busto Arsizio, paese in provincia di Varese, dovrà scontare dopo l’amichevole con il Milan, giocatasi lo scorso 3 gennaio.

Come ben ricorderete, il match amichevole con i rossoneri è stato interrotto a causa di un triste episodio di razzismo ai danni dei calciatori di colore del Milan. Dopo lo sfogo di nervi di Kevin-Prince Boateng, che ha scagliato con forza il pallone all’indirizzo dei tifosi della Pro Patria, visibilmente esasperato dai continui versi offensivi con i quali è stata ingiuriato insieme a Emanuelson e Niang, i calciatori del Milan hanno chiesto e ottenuto la sospensione della partita.

Questo è parte del comunicato rilasciato dalla Lega Italiana Calcio Professionistico:

Il Giudice Sportivo delibera di infliggere alla società Aurora Pro Patria la sanzione consistente nell’obbligo di disputare una gara effettiva di Campionato a porte chiuse, con decorrenza immediata, con avvertenza che l’ulteriore infrazione delle norme richiamate in premessa verrà valutata come ricorrenza di pluralità di violazioni, ai fini dell’applicazione della conseguente sanzione.

Nel comunicato si può anche leggere che i tifosi della Pro Patria, già in questa stagione, si sono resi protagonisti di casi simili. Nonostante la recidività, la sanzione che la Pro Patria è stata, tutto sommato, leggera.

Ricordiamo che la scorsa domenica, durante il riscaldamento pre-partita, i giocatori del Milan hanno indossato una maglia speciale con su scritto “AC Milan contro il razzismo”, per sottolineare lo sdegno assoluto nei confronti di episodi di questo genere.

Giancarlo Abete, presidente della FIGC, dopo questo nuovo episodio di razzismo ai danni dei calciatori, ha elencato le possibili soluzioni per contrastare questa stupida tendenza, in una dichiarazione riportata da Il Messaggero:

Il problema è allontanare dagli stadi quelli che non devono starci perchè inquinano la convivenza civile di un evento sportivo. Se è necessario sospendere le gare che si faccia pur di contrastare questo fenomeno.

Foto | © Getty Images

Fabio Morasca

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