Non accennano a spegnersi le polemiche e le discussioni in seguito alla rielezione di Maurizio Beretta alla guida della Lega Calcio. Come ormai è noto la sua candidatura non è stata sostenuta da Juventus, Inter e Roma, in particolare il presidente bianconero si era subito mostrato abbastanza critico nel commentare quanto era stato deciso, parlando apertamente di scambi di poltrone e favori. Andrea Agnelli aveva poi fatto una battutina sul presidente del Catania Pulvirenti, uno dei nuovi consiglieri federali, ironizzando in particolare sul suo essere stato poco presente in Lega negli ultimi anni: “Abbiamo inoltre un esordio assoluto del presidente Pulvirenti nel consiglio federale, consiglio delicato che tocca tutte le normative del calcio professionistico. Esordio importante, perché sono dieci anni che mancava”.
Non si è fatta attendere la risposta piccata del numero uno degli etnei che ha sfruttato i microfoni domenicali di Stadio Sprint per replicare allo juventino: “Agnelli dice che non mi si vedeva in Lega da dieci anni? È stata più che altro una provocazione. Ha agito come una zitella isterica, e in astinenza. Piuttosto è stato il suo atteggiamento durante l’assemblea a risultare strano. Dice che non è rappresentata in Lega la maggioranza del calcio? Quattordici società su 20 mi sembrano una bella maggioranza”. Al di là delle schermaglie polemiche non si può non notare il clima di tensione che regna nei palazzi del pallone in questi giorni, una tensione che sicuramente non farà bene al nostro calcio.
Sull’argomento è tornato anche Andrea Della Valle, la Fiorentina è una delle sei squadre che non hanno votato per Beretta unendosi alle tre big (Juventus, Inter e Roma) e il malcontento anche dalle parti del capoluogo toscano è piuttosto evidente: “Non facciamo parte della Lega calcio per mia scelta, c’è una spaccatura che non mi piace e dovremmo rivedere qualcosa. Il fatto che Juventus, Roma, Inter e, appunto, noi non siano dentro il consiglio dà un’immagine all’estero del nostro calcio non certo bella. La mia coscienza mi ha suggerito di non entrare nel consiglio di Lega e vista la situazione non mi pare una scelta al momento sbagliata”. Il nuovo corso della Lega di Serie A è appena cominciato, uscendo da mesi di sabbie mobili, i presupposti non sono per niente incoraggianti.
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