Le leggende del calciomercato vanno prese con le pinze, ma nel caso di Rolando Bianchi (svincolatosi da capitano del Torino) qualche indizio fa per lo meno riflettere. Il centravanti ha infatti da tempo, cioè da marzo, firmato di fatto per il Genoa di Preziosi. Eppure il Genoa nicchia, anzi non lo vorrebbe depositare quell’accordo, indispettito dalla notizia che l’Atalanta avrebbe in mano una carta analoga che secondo i procuratori del giocatore lo impegnavano in caso di trasferimento soltanto fino al 31 gennaio scorso.
Così non sarebbe, da qui il giallo. Preziosi si sarebbe indispettito e avrebbe poi come tutti sanno cercato Gilardino e ora pensa addirittura a tenersi Borriello. Alla faccia di Bianchi. Il quale, pur avendo il vecchio accordo con l’Atalanta che lo lanciò (al ribasso rispetto al quasi milione di euro del Grifone), ora è anche indigesto a Pierpaolo Marino che comunque lo coopterebbe solamente come vice Denis. Insomma, un gran pasticcio così fosse: non era meglio accettare 1,5 milioni da Cairo tenendosi anche il rispetto e l’amore dei tifosi?
A domanda non c’è sempre risposta, ma paradossalmente oggi non è più Bianchi a decidere il proprio destino. Paradosso dello svincolato di lusso. A meno che Genoa e Atalanta lo liberino dagli impegni formali e allora Bologna o l’estero diventerebbero le prime alternative, certamente non di primo piano a livello economico. Un bomber con l’autogol nel sangue? In settimana se ne capirà di più e il pallino in mano ce l’ha comunque il Genoa.
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