Mentre la piazza è agitata dalla “battuta” di Totti che ha parlato di “ultima maglia della Roma per lui” il calciomercato giallorosso inizia finalmente a muoversi, anche se non dal rinnovo di contratto invocato dal numero 10. Sabatini si è liberato del cappio di Baldini (nel senso che in sede di mercato non è solo più il “braccio armato” della Roma) e tutto forse può scorrere in maniera più fluida per quanto riguarda il mercato giallorosso. Anche se non sembrerebbe: Garcia però è stato scelto piuttosto tardi ed è ragionevole che il tutto venisse impostato insieme al tecnico ex Lille.
Il lavoro è multiplo: esterni difensivi, quindi il dialogo con Maicon e Wallace di City e Chelsea, ma soprattutto centrocampo e portiere. Il primo capitolo verrà risolto con un grande colpo, Kevin Strootman del PSV, mediano totale olandese che è stato per parecchio tempo nei radar di Ferguson prima che Moyes facesse capire di puntare su per un calciatore meno tattico e più propositivo come Thiago Alacantara, poi “scippato” dal Bayern Monaco di Guardiola proprio in queste ore.
Per la Roma quella con l’olandese è un’operazione di poco inferiore ai 20 milioni che tra ingaggio e commissioni varie sfiorerà i 30. Qualcosa di grosso insomma, che è il preludio alla prima vera trattativa in uscita dopo anni di chiacchiere per Daniele De Rossi, patologicamente scontento dell’ambiente capitolino e ora pronto a cedere (almeno lui) alle lusinghe di Mourinho che lo avrebbe voluto con lui già al Real Madrid. Giro cassa?
Ecco perché la Roma può esporsi e non ha tutta questa fretta di trovare nuova casa a Osvaldo, comunque in partenza. Restano nel reparto Pjanic (che Garcia vuol convincere a rimanere), Florenzi (forse adattato nel ruolo di esterno basso sinistro con annessa cessione di Balzaretti da qui al 31 agosto) e Bradley, giocatore che piace a tutto lo staff, non soltanto per il passaporto statunitense.
Per quanto riguarda invece la questione portieri si è al dunque: Sabatini spinge per Viviano a condizioni di favore con Zamparini, l’allenatore preferirebbe Ruffier, Julio Cesar è stata soltanto un’idea di un giorno. Potrebbe spuntarla il francese sul quale Garcia è disposto a metterci la mano sul fuoco nonostante in società ci siano grandi timori circa la consegna del ruolo all’ennesimo straniero dopo le esperienze degli ultimi anni.
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