Nell’arco di pochi giorni l’Inter si è trovata a fare i conti con gli infortuni di Mehdi Taremi e Piotr Zielinski e Marko Arnautovic. Questi episodi sollevano interrogativi non solo sulla sfortuna o sulla preparazione atletica, ma anche sulle politiche di mercato e sulla gestione delle rose.
I nerazzurri negli ultimi tempi hanno puntato molto sui giocatori svincolati come strategia di mercato. Questo approccio può avere indubbi vantaggi economici, permettendo al club di arricchire la propria rosa senza sostenere i costosi trasferimenti che caratterizzano il mercato del calcio moderno. Tuttavia, questa strategia porta con sé anche dei rischi non trascurabili, come evidenziato dalle recenti riflessioni di Luigi Salomone durante una trasmissione su Radio Radio.
Salomone ha sottolineato come i giocatori svincolati, spesso non più giovanissimi, possano essere più suscettibili a infortuni. L’Inter, seguendo questa strategia, si espone a un rischio maggiore. Sebbene la squadra di Inzaghi l’anno scorso fosse considerata da molti analisti e tifosi come superiore alle rivali, la presenza di giocatori più anziani e quindi più esposti a cali di prestazioni dovuti all’età può rivelarsi un tallone di Achille col passare del tempo. Un’involuzione, anche solo temporanea, di una o più pedine chiave può infatti influenzare non solo la qualità del gioco espresso sul campo ma anche i risultati in termini di punti e classifica.
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