A provare questa intermediazione, ci sono email e lettere ‘pizzini’ tra Bin Hammam e il governo del calcio di Bangkok, che proverebbero il legame tra questo tipo di rapporti e la candidatura del Qatar ai Mondiali del 2022. Uno scandalo di proporzioni enormi, dunque, che sta venendo fuori pian piano e che quasi certamente porterà la Fifa a dover assegnare nuovamente la coppa del Mondo del 2022. Gli sponsor, infatti, cominciano già a fare marcia indietro: Sony è il più agguerrito di tutti e chiede al massimo organo calcistico mondiale, di avviare un’indagine seria sull’assegnazione al Qatar. Dai documenti, tra gli altri, spuntano anche i nomi di Franz Beckenbauer, ex dirigente Fifa, e del presidente Uefa Michel Platini, che ha già ammesso pubblicamente di aver votato per Qatar 2022, confermando di non aver nulla da nascondere, smentendo incontri segreti con il lobbysta al centro dello scandalo.
Neanche la nota ufficiale del comitato organizzatore di Qatar 2022 che nega alcun incarico “ufficiale o ufficioso” al signor Mohamed bin Hammam, riesce a placare le polemiche e oggi il New York Times pubblica addirittura un duro attacco alla Fifa, della quale chiede addirittura l’abolizione a causa della dilagante corruzione. Tra i bersagli preferiti del giornale americano, c’è ovviamente Joseph Blatter, presidente della Fifa, che recentemente ha ammesso che “assegnare i Mondiali al Qatar è stato un errore”.
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