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Serie A 2013-2014: ipotesi anticipi e posticipi alle 19.45

Anticipi e posticipi di Serie A alle 19.45 e campionato più snello con la riduzione da 20 a 18 squadre: è questa la proposta di Sky Italia, che in questi giorni festeggia 10 anni di vita e 10 miliardi di investimenti, di cui la metà nel calcio. A rendere note le intenzioni dell’azienda televisiva satellitare, l’ad Andrea Zappia, che ha confermato di essere in trattativa con la Lega Calcio di serie A per apportare modifiche al format del maggior campionato del Bel Paese. “Abbiamo intenzione di investire di più ma la gestione sia unica e la qualità del prodotto-calcio va migliorata, in modo che abbia più appeal anche all’estero”, ha detto Zappia. Gli scandali che ultimamente hanno travolto il calcio italiano, come il calcioscomesse, infatti, hanno macchiato indelebilmente l’immagine del nostro campionato, che nonostante nel 2012 abbia ancora generato utili, è un settore che può essere e va migliorato.

Gli stadi semivuoti, sono un’altra delle piaghe dei club di Serie A, che ad eccezione della Juventus, devono fare i conti con magri incassi e con strutture non all’altezza del grande calcio e della visione moderna della commercializzazione, come lo è ad esempio Juventus Stadium. Ecco perché, dunque, Sky Italia e la Lega Calcio, nella persona del presidente Maurizio Beretta, starebbero contrattando per ‘anticipare’ anticipi e posticipi alle 19.45, anziché alle 20.45. Una soluzione che andrebbe incontro alle esigenze di lavoratori e studenti che il lunedì mattina hanno la sveglia presto, oltre che d’inverno a contribuire a prevenire gli infortuni con “un’ora di gelo in meno”. Ovviamente, da un certo punto di vista si potrebbe avere per contro una percentuale di audience più bassa, ma se l’obiettivo è migliorare il ‘prodotto calcio’ nella sua interezza…

“Non siamo certo contrari a ridurre le squadre (da venti a 18, ndr), se questo ci garantisce un calcio migliore”, ha aggiunto poi Zappia, andando a toccare una nota molto dolente e che nonostante le ipotesi paventate in questi anni, non ha mai trovato attuazione. Togliere la Serie A a due club è cosa che Maurizio Beretta e la sua Lega Calcio vorrebbero fare da anni, per cercare quantomeno di innalzare il livello di un campionato ormai decaduto, ma mettere d’accordo tutti i padri-padroni che presiedono i club è a dir poco un’impresa.

Mirko Nicolino

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