Al Soccerex Global Convention di Manchester stanno partecipando i più disparati personaggi del mondo del calcio tra cui un avvocato spagnolo nato in Costa Rica che si chiama Javier Tebas Medrano e che alle nostre latitudini è praticamente sconosciuto. In realtà è il presidente del campionato nazionale migliore al mondo (e per il quarto anno di fila!), cioè la Liga Spagnola: è stato certificato proprio oggi nella Convention di Manchester e così il buon Medrano è volato fino in Inghilterra per ritirare il premio. Un calcio, quello spagnolo, che nonostante l’ascesa di quello tedesco e le sterline di quello inglese, riesce ancora a prevalere in termini di spettacolo e visibilità, con la nostra Serie A che è uscita dai radar riservati ai migliori dal lontano 2006, l’ultimo anno in cui il nostro campionato fu ritenuto il numero uno al mondo.
Intercettato da tuttomercatoweb si è mostrato molto soddisfatto per la splendida forma della “sua” Liga:
“Sono contento che per la quarta volta consecutiva siamo i migliori. Dobbiamo continuare a migliorare in modo che possiamo essere anche il prossimo anno i migliori,L’importante non è solo conseguire un premio, ma mantenersi al top sempre, perché ogni anno è sempre più complicato perché le leghe degli altri paesi crescono. Certo, Real Madrid e Barcellona sono i locomotori del calcio spagnolo, ma stiamo lavorando affinché gli altri club si possano avvicinare. E i risultati si vedono con l’Atletico Madrid campione di Spagna e finalista di Champions League, senza dimenticare il Siviglia vincitore dell’Europa League”.
Poi parla del calcio italiano:
“I campionati si sono livellati, la differenza è di poco. Il campionato italiano è in un periodo di riconversione, economicamente. E quando qualche impresa è in questa fase ci mette tempo a riprendersi. Credo che il calcio italiano in un paio di stagioni potrà insediare la nostra leadership. Se invidio qualcosa alla Serie A? Stimo Gino Pozzo, che è un esempio di come calcio e affari sia sostenibile in una forma etica che ha portato risultati considerevoli in una città di 100mila abitanti. Un esempio in cui i soldi non sono tutto se non hai abilità gestionali e senso del lavoro”.
Infine ribadisce l’importanza delle squadre B che in Spagna (e non solo) sostituiscono le nostre Primavera con la differenza che giocano in campionati professionisti col divieto di essere promosse nella stessa serie del club principale:
“Il vantaggio delle squadre B è quello di non competere contro altre squadre B, bensì in categorie professionistiche. Ne ho parlato con i dirigenti del campionato italiano e posso dire che i giovani si formano in questo modo molto presto. Il fatto che abbiamo nazionali giovanili molto competitive è anche grazie alle squadre B che preparano i giovani delle big”.
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