La Juve americana ha messo in mostra un Federico Chiesa rivitalizzato. Ha saltato l’uomo, si è prodotto in accelerazioni, ha convinto tutti, Oggi il Corriere dello Sport, a firma Xavier Jacobelli, ne proclama l’incedibilità: «Sotto ogni aspetto, fisico, tecnico, tattico, Chiesa sta tornando sui livelli di rendimento che l’avevano consacrato fra i migliori giocatori dell’Europeo 2021, vinto dall’Italia di Mancini. Per questo, Chiesa sta alla nuova Juve come la nuova Juve sta a Chiesa: l’ex viola è imprescindibile, qualunque sia il modulo presente e futuro di Allegri». Sul Corriere della Sera, Filippo Bonsignore lo definisce «Il migliore per distacco nei 60′ in campo: vivo, brillante, calato nel ruolo di seconda punta accanto a Kean. Allegri gli ha lasciato libertà di svariare sul fronte offensivo e lui l’ha sfruttata, con accelerazioni e dribbling che rimandano al suo repertorio».
Ma cosa si porta dietro Federico dai due anni precedenti, giocati a mezzo servizio per diverse ragioni? Andiamo a scoprire i numeri.
LE PARTITE – L’anno scorso, rispetto a quello precedente stoppato a metà dall’infortunio, Chiesa non ha giocato molto di più, solo 43 minuti la differenza. E la titolarità è stata bassissima, tra sue difficoltà di reinserimento e scelte di Allegri che non l’hanno premiato.
POSIZIONAMENTO – Chiesa gioca un po’ ovunque e non da oggi. Con una domanda annessa: è un pregio questa spiccata duttilità o rischia di essere un limite, inducendo l’allenatore a utilizzarlo come jolly d’attacco invece che a costruire il reparto attorno alle sua caratteristiche.
FASE DI POSSESSO – Il confronto del FootRadar è confortante. Mostra come Chiesa, almeno in termini di partecipazione alla manovra, abbia ripreso una certa centralità all’interno della Juve, aumentando la sua incidenza rispetto al periodo pre-infortunio.
FASE DIFENSIVA – Al di là delle questioni tattiche, qui si nota come il nuovo Chiesa sia molto indietro. Recuperi, contrasti, duelli: Federico nel 2022-213 non è stato più quello del passato, evidentemente condizionato da ciò che gli era successo.
FASE OFFENSIVA – Dati contraddittori: il giocatore della seconda gestione di Allegri lavora più per la squadra e incide molto per via individuale. Ciononostante, il mister ritiene che possa anche fare la seconda punta, tornando quello dei 14 gol con Andrea Pirlo.
FASE AEREA – Anche in questo caso, il contributo nell’ultimo campionato è stato minimo.
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