Maldini, Zerbin, Popovic: che sia nell’ottica di un rafforzamento il mercato di gennaio in casa Monza è del tutto evidente dall’arrivo di 3 nuovi giocatori, ognuno dei quali potrà apportare un contributo di freschezza giovanile e di personalità. La squadra ne ha bisogno perché è vero che possiede una classifica positiva, con 25 punti guadagnati finora e l’undicesimo posto in condivisione con il Genoa.
Ma l’essere in una situazione serena non deve far tralasciare un aspetto: l’analisi dei problemi. Ovviamente, il crollo difensivo delle ultime 2 gare è quello che spicca maggiormente: incassare 8 gol nelle prime partite del girone di ritorno è grave. E se con l’Inter si può giustificare con la forza dell’avversario, le 3 reti prese da Zurkowski a Empoli segnalano una preoccupante differenza di motivazioni al cospetto di una formazione pericolante. Urge una correzione di rotta, onde evitare di scivolare in basso. I prossimi due impegni, in casa con il Sassuolo e a Udine, rappresentano l’occasione per risalire la corrente e dare stabilità per il proseguimento della stagione. Purché, per l’appunto, si risolva il problema più grande: l’approccio alla gara. Andando a osservare il dato statistico, il Monza è la squadra che ha fatto peggio nel primo quarto d’ora di gara con un -7 punti che costituisce una vera e propria ipoteca sulle partite, determinando una cosa a handicap nei restanti minuti. In questi casi, i brianzoli sono riusciti a correggere la rotta
Il “vizio” è iniziato già alla prima giornata del torneo, quando Lautaro dopo 8 minuti a San Siro ha portato avanti l’Inter (2-0 il risultato finale). É proseguito in casa con il Lecce: rigore trasformato da Krstovic, ma in quel caso il Monza è riuscito a rimediare e a prendere un punto. Situazione successa anche la gara successiva a Roma con la Lazio, con un altro penalty di Immobile e 1-1 finale. All’ottava giornata il Monza cambia: 3-0 con la Salernitana con gol iniziale di Colpani. Si ritorna alle vecchie abitudini a Cagliari: 1-0 di Dossena e pari finale. Si prende gol da Rabiot, per poi maturare la sconfitta con la Juve stavolta negli ultimi assalti. Infine, il vero crollo dell’ultimo periodo: al terzo Reinders origina il 3-0 a San Siro; Beltran porta 3 punti alla Fiorentina con una rete in avvio che basta e avanza; addirittura un uno-due di Calhanoglu e Lautaro nella prima di ritorno, concetto ribadito dal primo dei 3 centri di Zurkowski domenica sera. Prima che sia troppo tardi, è bene che nello spogliatoio ci si decida a entrare meglio in partita.
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