Il presidente della Liga Javier Tebas ha parlato alla Gazzetta dello Sport del tema Superlega.
RISPOSTA A REICHART – «Penso che il calcio è libero. E lo era già prima. Poi è ovvio che si può essere più o meno d’accordo con tante delle cose che si fanno a livello internazionale. Io, per esempio, ho manifestato pubblicamente a più riprese tanto con la Fifa come con la Uefa il mio disaccordo rispetto a diverse situazioni. Però il calcio è libero e infatti io parlo, decido, critico, attacco, partecipo o esco da organismi pubblici cercando di difendere sempre gli interessi della Liga. E mi permetta di divagare: quelli di A22 hanno dedicato grandi attenzioni a spiegare il formato della loro nuova competizione, ma non hanno detto granché sulla governance della stessa. Per esempio: varrà la regola un club-un voto? Sospetto di no, perché questo non è il criterio che piace al presidente del Real Madrid, Florentino Perez. Per lui i più ricchi devono pesare più dei poveri. Dovrebbero spiegare come si organizzeranno e come sarà diviso il denaro che incasseranno».
CALCIO GRATIS – «Sì, ho sentito. Si ricorda che io ho sempre fatto riferimento a un fantomatico Bar della Superlega, il locale dove alle 4 di mattina i soci del progetto lanciavano al mondo idee bislacche? Beh, evidentemente devono aver spostato l’orario di chiusura di quel bar dalle 5 alle 7 di mattina, perché oggi è economicamente insostenibile poter pensare di trasmettere il calcio gratis. Uno che teoricamente sa qualcosa di diritti audiovisivi non potrebbe mai dire una cosa del genere».
64 SQUADRE – «Mi sembra impossibile, soprattutto pensando che ha risposto in maniera negativa anche il governo inglese. Se non sbaglio l’unico che ha mostrato interesse è il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, uno che tratterebbe su qualsiasi cosa, anche se gli proponessero partite di 30 minuti. In compenso il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, è stato chiaro, ha reagito rapidamente e in forma contundente».
MERITI SPORTIVI – «Non è così. Solo due squadre entrano nella prima fascia dalla seconda e lo stesso dalla terza alla seconda. Nella Star League, il primo livello, ci saranno sempre i club migliori, quindi questo modello è più chiuso di quello che si presentò nel 2019 e appena appena più aperto di quello disegnato nel 2021. Ma aperto davvero non è».
NON SI FARA’ NULLA – «Guardi, scherzo spesso sul fatto che Florentino Perez non perde mai. Le spiego, Florentino Perez perde eccome, in questi anni di rovesci ne ha subiti, però riesce sempre a costruire un racconto dei fatti nei quali lui non esce mai sconfitto. Anche ora è così: la Superlega non si farà però lui canta vittoria. Non si farà nei prossimi 100 anni. E che le partite siano tutte gratis in tv non succederà in 1000 anni. Ora i diritti tv valgono 13 miliardi e qui si parla di trasmettere tutto in chiaro o addirittura su una piattaforma Ott. Sono molto credente, ma il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci l’ha fatto Gesù, non il Ceo di A22. Come si chiama Devo ricordarmi il suo nome perché mi sfugge sempre».
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