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Thohir-Inter, il primo nodo è il direttore sportivo

Prima ancora che la campagna acquisti di gennaio, sulla quale alcune direttive verranno seguite nel nome di Walter Mazzarri e della linea progettuale stabilita in estate, l’Inter di Thohir (che diventerà tale formalmente nei primissimi giorni di novembre) deve e vuole sciogliere il nodo relativo alla dirigenza che accompagnerà il tycoon indonesiano in questa sua arrembante e curiosa avventura nel grande calcio italiano. Non è un caso che nelle ultime ore i rumours si concentrino più su nomi di direttori sportivi che di calciatori. Qualcosa di vero c’è, e qualcosa ve lo avevamo già anticipato su queste colonne.

Innanzitutto Marco Branca, cioè l’unico certo di esser messo alla porta. Poco male per l’ex attaccante se è vero come è vero che un discorso con il Monaco è stato già intrapreso da mesi per insediarsi eventualmente nel prossimo giugno. Poi Ausilio, “l’uomo dei contratti”, che invece dovrebbe rimanere in forza, anche se non con ruoli di carattere tecnico. In ingresso certamente un nome importante, se non due: molto si è parlato di Leonardo, sponsorizzato da Massimo Moratti (non date per scontato che non rimarrà in organigramma…), ma non così gettonato nella hit delle ultime settimane. Leonardo non è un amministrativo, e questo può giocargli a sfavore in una proiezione di calcio in cui l’Inter dovrebbe seguire a quanto si dice più modelli in stile Arsenal che in stile PSG.

Per questo non vanno escluse piste anche nuove, impensabili, sulle quali Thohir vorrebbe provare a puntare. Nuove ma in realtà tradizionali per le abitudini italiane: un direttore generale di gestione tecnico-economica e un direttore sportivo di campo, magari di lungo corso. Curiosa ma non così fuori dalle righe una possibile combinazione Marotta-Sabatini (i due si conoscono molto bene e si stimano, ed entrambi per esempio stimano Mazzarri che già sente l’ombra lunga dei vari Simeone, De Boer, Laudrup, una “condanna” che il tecnico toscano dovrà saper gestire almeno per quest’anno).

Non è detto che i nomi siano quelli giusti, tant’è che rispuntano per esempio i vari Sartori, Corvino ecc. Il profilo dovrà avere però un tenore di carattere internazionale, per questo alcuni identikit vanno scartati a priori e Leonardo comunque se la giocherà fino alla fine, anche se senza Moratti sarebbe lo stesso brasiliano a rinunciare alla propria candidatura.

Redazione Calcioblog

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