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Thohir: “Scudetto all’Inter? Perché no”

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Erick Thohir, presidente dell’Inter, ha rilasciato oggi una lunga intervista al quotidiano portoghese ‘A Bola’. Il numero uno dei nerazzurri non può che essere raggiante dopo l’avvio di stagione: l’Inter ha collezionato due vittorie nelle prime due gare di campionato e ha chiuso la sessione estiva di calciomercato con altri acquisti. Come ha fortemente voluto Roberto Mancini, la rosa è stata rivoluzionata e ora si punta in alto: tutti gli obiettivi in sede di mercato sono stati centrati, anche con i suggerimenti di Massimo Moratti, che da ex patron non si è comunque mai allontanato dalla famiglia nerazzurra.

“Questa è la squadra di qualità che volevamo costruire – ammette Thohir – , anche con Massimo Moratti, affinché l’Inter possa essere competitiva in Serie A e tornare in Champions League. Roberto Mancini ha il nostro pieno supporto. A proposito del mercato, ci tengo a sottolineare che le nostre sono sempre decisioni collettive, non solo del presidente o solo del tecnico o solo della dirigenza. Le scelte però sono condivise e sono tutte per il bene del club. Ora la squadra ha diverse soluzioni e tutti giocatori di qualità, alcuni che c’erano già prima e su cui abbiamo deciso di puntare, altri che sono arrivati a rinforzare il gruppo con il mercato”.

Parla tanto di qualità Thohir, anche se forse Roberto Mancini ha voluto puntare di più su quantità e fisicità: sono andati via praticamente tutti i calciatori tecnici a centrocampo – Shaqiri, Hernanes, Kovacic – e sono arrivati calciatori come Melo e Kondogbia, che garantiscono centimetri e impatto fisico. In ogni caso, la squadra e ora competitiva, la responsabilità è tutta sull’allenatore, che dovrà condurla quantomeno nei primi tre posti in classifica:

“Gli obiettivi per la stagione? La nostra dimensione è la Champions League, quindi dobbiamo tornarci. Ma l’ha detto anche Mancini: siamo l’Inter e dobbiamo puntare al massimo, quindi perché non puntare allo scudetto? Non è facile certo, la Juventus sono anni che domina nel campionato italiano ma noi lavoriamo anche per questo, cercando di fare sempre del nostro meglio”.

Il progetto Inter, dunque, prosegue dopo la ricostruzione: la scorsa stagione non è andata come si sperava, ma il cambio tecnico ha consentito di porre le basi per quelli che si sperano saranno i successi del futuro. Al centro della nuova Inter, ci tiene a sottolineare Thohir, rimangono comunque i tifosi:

“I tifosi sono il sangue che dà linfa al nostro club. Il management è il cervello, i giocatori sono i muscoli. La combinazione di queste tre parti è fondamentale. E quando dico che i tifosi sono importanti non penso solo a quelli italiani ma a quelli di tutti il mondo. In Indonesia, per esempio, ce ne sono 15 milioni. Quelli in Italia hanno la possibilità di andare allo stadio e seguire la squadra da vicino, ma per tutti gli altri dobbiamo costantemente pensare a come coinvolgerli anche se da lontano. Possiamo farlo attraverso le nuove tecnologie ma anche attraverso eventi, come per esempio questo a Bali con una leggenda come Youri Djorkaeff o il tour in Cina di questa estate o la visita di Javier Zanetti sempre in Cina. O attraverso realtà per noi importantissime, come Inter Campus, che con attività in tutto il mondo porta il sorriso ai bambini che più ne hanno bisogno. Poi a volte accadono cose speciali, come nel caso di Murillo, che da piccolo frequentava un Inter Campus e ore è uno dei nostri difensori. Tante facilities per i tifosi stiamo cercando poi di crearle anche allo stadio: la Tribuna Family è uno degli ultimi esempi – conclude – , per vivere la partita in maniera esclusiva, divertente e in sicurezza”.

Mirko Nicolino

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