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Fernando Torres non vede l’ora di cominciare: “Finalmente a casa, l’Atletico è un sogno”

È stata l’operazione di mercato più chiacchierata di questi ultimi giorni, finalmente Fernando Torres si può considerare un giocatore dell’Atletico Madrid. Ormai l’annuncio è stato dato anche dal club della capitale che sul sito ufficiale ha pubblicato un comunicato con il quale spiega che il giocatore arriva in prestito dal Milan e che resterà con i Colchoneros per un anno e mezzo. L’attaccante deve ancora sostenere le visite mediche e deve aspettare il 5 gennaio, giorno in cui apre il mercato italiano, per mettere la firma sul nuovo contratto, ma da Dubai parla già come se avesse addosso la maglia biancorossa.

El Niño ha pubblicato sul suo profilo un messaggio per salutare i suoi vecchi, ora nuovi, tifosi e scrive: “Finalmente di nuovo a casa. Grazie a tutti quelli che hanno reso questo sogno un realtà. Forza Atleti!”.

Fernando Torres è intervenuto oggi al Globe Soccer di Dubai e da lì ha rilasciato quelle che possono essere considerate le prime parole da Colchoneros. L’attaccante ha spiegato i motivi che lo hanno portato a salutare il Liverpool per il Chelsea, perché ritiene che l’esperienza con i Blues sia stata fruttuosa e cosa invece non ha funzionato con il Milan:

Il Chelsea mi ha offerto quello che stavo cercando quando ho lasciato il Liverpool: vittorie e trofei. La considererò sempre un’esperienza positiva. In estate sono arrivato al Milan perché ho capito che puntava molto su di me, poi l’allenatore ha puntato su un altro e la stessa società mi ha fatto capire che cercava un altro tipo di attaccante. Per questo tornare all’Atletico è la cosa migliore, è un sogno tornare a casa. Ringrazio comunque il Milan per la professionalità.

A Dubai c’era anche Miguel Ángel Gil Marín, amministratore delegato dell’Atletico Madrid, chiaramente anche dalle parole del dirigente traspare grandissima soddisfazione. Sette anni e mezzo fa le strade del Niño e del club della capitale si divisero, dopo sei stagioni insieme nelle quali il giocatore ha giocato 244 partite e realizzato 91 gol, arrivando a indossare anche la fascia da capitano. L’addio fu dettato da motivi economici, l’Atletico fu costretto a cedere il suo gioiello per poter pianificare il futuro, ora il progetto di crescita si è concluso come spiega Gil Marín:

Sono molto felice di rivedere Fernando all’Atletico, si è realizzato un obbiettivo del 2007, siamo entrambi cresciuti e ora ci ritroviamo. Nel 2007 cominciò la crisi in Spagna e insieme a Fernando decidemmo di dividere le nostre strade per crescere ognuno separatamente e così è stato. In questi anni lui ha vinto molto, tra le altre cose un Mondiale, due Europei e una Champions League; noi abbiamo conquistato quattro trofei internazionali e tre in Spagna, compresa la Liga. Ora nel 2014 ci rincontriamo, da separati le cose sono andate bene ma la storia ci vuole di nuovo insieme.

Non è la prima volta che un giocatore vola da Milano, sponda rossonera, a Madrid, sponda Atletico. Nell’estate del 2002 José Mari ritornò all’Atletico dopo tre stagioni a Milanello, la sua esperienza in Italia non fu memorabile, al Calderon restò per una stagione, giocando un buon campionato pur non segnando tantissimo. Nel 2001/2002 al Milan c’era anche Javi Moreno e anche lui in estate si accasò all’Atletico Madrid, un’esperienza che durò due stagioni senza lasciare particolari tracce. I tifosi dell’Atletico si augurano che questa volta l’affare con i milanesi abbia un esito più fortunato.

A Madrid Fernando Torres ritroverà anche Diego Simeone, quando salutò l’Atletico da capitano l’argentino era una suo compagno, ora sarà il suo allenatore, una sensazione sicuramente strana. A questo punto non resta che aspettare la ripresa del campionato in Spagna perché la curiosità di rivederlo all’opera al Calderon è tanta. L’aria di casa riuscirà a rigenerare il Niño e a farlo tornare l’attaccante micidiale che è sempre stato? Soprattutto riuscirà a trovare adeguato spazio in una rosa in cui non mancano certo i campioni? Ricordiamo che nel suo ruolo il titolare oggi è un certo Mandzukic.

cesare10

Ingegnere poco più che trentenne, vive in una città con l'anacronistica (cit.) passione per i cavalli. In attesa di guadagnare con i numeri si diverte con le parole. Imbratta il web da tanto tempo. Una volta aveva anche un blog di dubbio successo, ma lo ha chiuso per aprirne uno del quale non ha mai rivelato l'indirizzo, regola che non sfugge a questa biografia: forse anche per questo, ma non solo, non ha lettori. Scrive di calcio per poter comprare il pane. Nel tempo libero scatta fotografie, partecipa a cortometraggi di aspiranti registi slavi e apre tumblr collaborativi con pretese virali. Gli piace guardare le facce delle bariste ogni volta che ordina bitter con gin.

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