Anche lo scrittore Alessandro D’Avenia ha voluto offrire una testimonianza su Gianluca Vialli. Lo ha fatto sulla prima pagina del Corriere della Sera, in un articolo intitolato «Un calcio alla morte». Ecco l’inizio:
«Gianluca Vialli è stato, nella mia adolescenza, un eroe di quello strano sport contro-evoluzionistico per cui l’abilità non dipende dalla mano, che ha reso l’uomo uomo, ma da un arto molto meno preciso (pedestre è un’offesa: «è fatto con i piedi»). Nel calcio anche il gesto più bello «è fatto con i piedi», la mano è vietata (solo Maradona l’ha resa, furbescamente, tocco divino): arcaica nostalgia di una danza primordiale che incanta l’altro per trafiggerlo nel suo territorio sacro (la rete) con il «colpo» che arriva quando non lo aspetti o da chi non lo aspetti».
L’articolo «Vialli, l’eroe della mia adolescenza» proviene da Calcio News 24.
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