MILAN, ITALY - SEPTEMBER 18: President of Palermo Maurizio Zamparini attends a press conference to announce new head coach Gian Piero Gasperini on September 18, 2012 in Milan, Italy. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)
E’ il giorno dello sfogo di Maurizio Zamparini che ciclicamente ne ha per tutti. Il presidente del Palermo è un fiume in piena ai microfoni de La Zanzara su Radio 24 e attacca sia i vertici della politica italiana che quelli del calcio internazionale e nostrano. Il numero uno dei rosanero critica Renzi, “incapace di dare una segnale serio alla disastrata economia italiana, fa solo demagogia” e poi si lancia contro il premier per la decisione di far pagare una parte degli straordinari dei poliziotti in servizio allo stadio. Poi l’affondo nei confronti di Michel Platini e Jospeh Blatter:
“Platini? Ho letto che è contro la moviola ma deve ricordarsi che fino a poco fa faceva il giocatore e sparare sentenze non è compito suo, che c… ne sa. Solo perché l’hanno nominato presidente dell’Uefa pensa di poter sparare, anche sul calcio italiano. Abbiamo già Blatter, questo svizzerotto che ci chiama razzisti e non venne neanche a premiarci al Mondiale . Ma quale lezione pensa di dare all’Italia da quel pulpito, noi possiamo dare tante lezioni a lui. Platini è il francesino con la puzza sotto al naso, ci tratta come sudditi, è la loro mentalità, che parli di cavoli suoi dei francesi, non dobbiamo darci peso”
Zamparini viene punzecchiato da Cruciani sui conflitti nella Figc e in particolare sulla figura di Carlo Tavecchio, eletto dopo la brutta uscita su Opti Pobà. L’imprenditore veneto è molto critico anche nei confronti della famiglia Agnelli e sul suo ruolo nell’economia del paese:
“Tavecchio lo hanno criminalizzato per una battuta, ma lo volevano attaccare perché è una lotta di potere tra il clan Agnelli e il clan Lotito. Ma ha ragione Della Valle, gli Agnelli hanno preso tanto dall’Italia e poi via, come i piemontesi quando hanno detto che hanno liberato il sud, sono andati, hanno preso tutto e sono andati via. Marchionne può pagare le tasse dove vuole, ma non venga a farci lezioni su come si fa impresa in Italia. A me non piace la Fiat come centro di potere. Quindici anni fa la Fiat sembrava fallita, adesso è un colosso mondiale con la crisi dell’auto. Come mai? Forse sono nella cricca del Bilderberg, di quelle cose là”.
Poi una battuta su mr Iachini che, nonostante risultati non esaltanti fino a questo momento, resiste sulla panchina più calda del calcio italiano. Per Zamparini, presidente dall’esonero facilissimo, l’allenatore del Palermo è come un figlio e difficilmente sarà esonerato:
“Ne ho cacciati così tanti di allenatori che mi sono stufato (anche se comunque ha appena fatto fuori il d.s. Ceravolo, ndr). Con Iachini c’è un rapporto da padre a figlio, è un ragazzo molto serio e va aiutato. Il Zamparini di un tempo lo avrebbe già cacciato ma con l’età si diventa più saggi”.
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