
LONDON, ENGLAND - SEPTEMBER 24: Nathan Ake of Chelsea tries to tackle Neil Danns of Bolton Wanderers during the Capital One Cup, Third Round match between Chelsea and Bolton Wanderers at Stamford Bridge on September 24, 2014 in London, England. (Photo by Ian Walton/Getty Images)
L’attenzione di Walter Sabatini per i giovani talenti stranieri è risaputa nonché dimostrata dalle tante operazioni soltanto apparentemente minori che dovrebbero produrre nel tempo risultati sul campo o clamorose operazioni di plusvalenza come successo due anni da con Lamela e Marquinhos. Il direttore sportivo della Roma ha adesso un nome in più nel mirino: si tratta dell’olandese Nathan Aké, tesserato per il Chelsea con il quale ha già esordito nelle competizioni più importanti.
Di fatto, è sotto le cure di José Mourinho, ma ci sono margini per pensare di acquisirne le prestazioni: costa 4/5 milioni, ha voglia di giocare, è un classe 1995 dalle caratteristiche difensive che può giocare da mediano o da centrale difensivo, è mancino, è stato puntello delle selezioni Under-17 olandesi con le quali ha vinto ben due campionati europei.
Il Chelsea spinge per convincere Aké a un prestito secco semestrale accordandosi di fatto con il Fulham, ma il ragazzo vuole di più, e dunque la Roma si fa sotto. Non soltanto i giallorossi nutrono però il desiderio di provare a garantirsi questo olandese un po’ Franklin Rijkaard e un po’ Danny Blind: in gara ci sono anche il Fenerbahce e il Besiktas, club turchi con denaro fresco in tasca che spingono così come Sabatini per un prestito oneroso con diritto di riscatto fissato anche a 7 milioni di euro.
La partita è aperta, l’idea è relativamente nuova (il nome fu già proposto dal Chelsea quando i blues chiesero informazioni su Mattia Destro durante la scorsa estate). La strada non pare però delle più semplici, molto meno di quella che porterebbe al rumeno Chiriches che è in rotta con il Tottenham e con il quale la Roma vanta già un pre-accordo. Chiriches è oltretutto un giocatore cosiddetto “pronto”, per Aké si tratterebbe invece di un investimento a lungo termine anche se resta uno dei giovani calciatori più chiacchierati dagli addetti ai lavori internazionali.