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Antonio Conte contro Fabio Capello: “Alla Juve aveva grandi giocatori, ma in Champions fece poco”


Mesi di forzata lontananza fisica dalla panchina. Mesi di silenzio mediatico. Ora Antonio Conte torna a parlare pubblicamente con frequenza. E non si esime dall’affrontare polemiche verbali con colleghi e calciatori avversari. Alla vigilia di Juventus-Sampdoria (in diretta su CalcioBlog), il tecnico juventino ha replicato alle parole pronunciate qualche giorno fa da Fabio Capello, ex allenatore della Signora.

Conte contro Capello

L’attuale ct della Nazionale russa aveva confrontato la sua Juve con quella di Conte:

Stiamo parlando di due Juventus diverse in due periodi diversi. Questa Juve sta facendo benissimo, bisogna farle i complimenti anche se non ha competitors. Ai miei tempi c’erano avversarie come Milan, Inter e Roma, oggi le milanesi hanno lasciato andare tanti giocatori importanti. Secondo me l’unica squadra che sulla carta può dare fastidio ai bianconeri è la Roma.

Il tecnico salentino non ha apprezzato particolarmente ed ha riservato una stilettata al collega:

Capello ha detto che quando ha vinto da allenatore juventino c’era più concorrenza e le avversarie erano più forti? Se andiamo a vedere il momento storico si può dire che quella di Capello era la squadra più forte in assoluto di tutti i tempi: ben 9 giocatori avevano giocato la finale di Coppa del Mondo, due Palloni d’Oro come Nedved e Cannavaro, giocatori come Mutu e Del Piero in panchina. In più è arrivato un allenatore vincente come Capello. Era una Juve straordinaria che ha vinto in Italia, però in Champions ha fatto veramente molto poco. Ci vuole anche mentalità e organizzazione, non bastano solo grandi nomi.

Conte contro Allegri

L’allenatore livornese in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport – replicando ad una precedente dichiarazione di Conte – aveva lanciato questa (non) allusione:

I giocatori da 6-7 milioni l’anno nessuno può più permetterseli in Italia. Nessuno che voglia stare dentro le regole del fair play finanziario. Poi, ci saranno anche società che chiudono con 60-70 milioni di disavanzo, ma sono fatti loro. (…) Non alludo a nessuno. In Italia ci sono club che chiuderanno con i conti in rosso, ma come ho detto il Milan pensa ai fatti suoi ed è contento della filosofia scelta.

Conte ha raccolto la provocazione e senza fare nomi ha replicato:

Ci sono squadre che hanno un monte ingaggi molto più alto del nostro, eppure sembra che siamo noi ad avere dei deficit. Forse qualcuno sbaglia a fare i conti e non guarda in casa sua.

Foto | Getty Images

Massimo Galanto

Classe 1988, pugliese di nascita, è giornalista pubblicista dal 2010. Scopre il mondo dei blog per caso, dopo esperienze legate ai giornali di ‘carta’. Laureato prima all'Università degli Studi di Bari e poi a La Sapienza di Roma, vive nella Capitale. Ma in questo momento potrebbe essere ovunque.

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