L’avvicinamento al mondiale brasiliano si sta trasformando in un percorso ad ostacoli. Se fino a qualche mese fa la preoccupazione maggiore riguardava i finanziamenti e lo stato dei lavori negli impianti, adesso l’allarme è scattato per le proteste che vanno avanti da giorni in tutte le principali città brasiliane, in concomitanza con lo svolgimento della Confederations Cup.

Due autobus che trasportavano funzionari e impiegati della Fifa sono stati assaltati ieri a Salvador, e un paio di funzionari nell’aggressione avvenuta davanti al loro hotel hanno riportato ferite: terrorizzati, si sono barricati in albergo e ne usciranno senza indossare le divise Fifa, come gli è stato consigliato. Ma oltre alla rabbia dei manifestanti la Fifa storce il naso per la sicurezza e la microcriminalità nel paese sudamericano. Nei giorni scorsi si è registrato il furto nell’hotel che ospitava la Spagna a Recife (mille euro in tutto, ma la federazione spagnola si è infuriata) e soprattutto la rapina subita a Fortaleza da Susana Werner, la moglie di Julio Cesar che è il portiere del Brasile: a bordo di un’auto con il padre e un’amica, la Werner si è vista puntare una pistola alla testa e ha dovuto consegnare soldi e gioielli, e come lei gli occupanti dell’auto.

Il bilancio si è aggravato ed è di un morto e almeno 60 feriti: a Ribeirão Preto un ragazzo di 20 anni è stato investito e ucciso da un veicolo rimasto intrappolato tra la folla. Il giorno dopo è arrivata la notizia di una seconda morte. A Belem, stroncata da un doppio infarto, è morta la 51enne Cleonice Vieira, impiegata della nettezza urbana. La polizia brasiliana, inoltre, a seguito di un allarme bomba, ha fatto evacuare a Brasilia l’edificio che ospita il ministero della Cultura.

Nello statuto della Fifa è specificato che qualsiasi manifestazione può essere sospesa se nei luoghi in cui si disputano partite ufficiali non è pienamente garantita la sicurezza. Le voci di una possibile sospensione della Confederations Cup si sono susseguite nella giornata di oggi, ma la Fifa ha smentito qualche ora dopo. Una precisazione, quella del maggior organo calcistico mondiale, che non ha convinto perché nel frattempo alcuni siti brasiliani hanno parlato di un Blatter furioso per gli episodi delle ultime ore.

L’Italia sarebbe tra le Nazionali più propense alla sospensione. Ma la delegazione azzurra smentisce categoricamente: “Non abbiamo mai nemmeno preso in esame l’ipotesi di ritirarci dalla Confederations Cup – ha detto Demetrio Albertini, vicepresidente della Figc e capodelegazione azzurro – E’ una totale invenzione. Siamo dispiaciuti per quello che sta accadendo qui in Brasile ma la nostra sicurezza è garantita con grande professionalità, e noi siamo tranquilli“.

Caos proteste e violenze in Brasile | Foto




















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