Il Catania quest’anno non ha azzeccata una e il responsabile principale è Antonino Pulvirenti che dopo l’ottavo posto della stagione scorsa ha condotto un mercato scriteriato, si è privato di un direttore dopo gli addii di Lo Monaco e Gasparin e non ha operato le scelte giuste quando ancora aveva l’opportunità di farlo: cambiare Maran con De Canio non è stata un’intuizione felice, richiamare Maran (insieme a Lodi) un tentativo disperato di aggiustare una situazione alquanto compromessa, esonerare per la seconda volta l’ex allenatore di Varese e Bari un segno di resa che lancia un segnale alquanto chiaro.
Questo Catania dopo il ko interno contro il Torino ha forse deposto le armi e si prepara ad affrontare la Serie B: negli ultimi anni incidenti di percorso simili sono capitati anche a Parma, Chievo, Sampdoria e Palermo, e tutte senza isterismi sono tornate in Serie A dopo un solo anno di purgatorio, toccherà ora al massimo dirigente etneo operare con freddezza e lucidità per riportare il sodalizio rossoazzurro nel calcio che conta dopo otto anni di permanenza in massima serie.
Dunque via Rolando Maran, dentro Maurizio Pellegrino: siracusano classe ’66, ex allenatore proprio del Catania che dieci anni fa condusse in B insieme a Ciccio Graziani (ma anche centrocampista dal ’94 al ’97), da tempo gravitava intorno al club interessandosi del settore giovanile. Ha firmato un contratto di tre mesi senza clausole o opzioni di rinnovo, gli verrà chiesto probabilmente di valorizzare i giovani presenti in rosa e di aiutare il presidente nelle scelte da operare l’anno venturo. Ma occhio: Pellegrino sa che questa potrebbe essere una chance irripetibile e nonostante non abbia esperienza da allenatore a questi livelli, in cuor suo la speranza di compiere il miracolo è viva e presente.
Fautore del 4-1-4-1, a Padova mostrò un calcio brillante e propositivo, in più conosce l’ambiente e la piazza, e farà di tutto per cullare il sogno di una salvezza che a questo punto pare una chimera; sette punti da Chievo e Bologna, sei giornate, un calendario arduo ma non impossibile: in casa arriveranno Sampdoria del’ex Mihajlovic, Roma (forse fuori dai giochi scudetto) e Atalanta, trasferte contro Milan (la prossima), Verona e Bologna. Per la serie: prepariamoci al peggio, ma sperare non costa nulla.
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