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Il dito medio costa due giornate a Delio Rossi, le scuse dell’allenatore dopo Sampdoria – Roma

Delio Rossi ci è ricascato, l’allenatore della Sampdoria nel finale della partita vinta con la Roma non ha saputo tenere a bada i nervi e ha avuto un battibecco con Totti prima e Burdisso poi, nel lasciare il campo in seguito all’espulsione ha poi pensato bene di mostrare il dito medio, un gesto che ovviamente è impossibile da giustificare. Per sua sfortuna, e non poteva essere altrimenti, l’accaduto non è sfuggito alle telecamere e soprattutto a uno degli assistenti dell’arbitro che ha riportato tutto sul referto, la puntuale squalifica è stata una naturale conseguenza.

Anzia ben vedere il giudice sportivo è stato anche abbastanza tenero nei confronti del tecnico che non è nuovo a queste uscite poco felici a bordo campo, due giornate di squalifica infatti sono poca roba in confronto ai tre mesi che gli erano stati comminati in seguito alla clamorosa rissa a bordo campo con Ljajic. Lo scorso anno la sua esuberanza gli era costata la panchina viola e un allontanamento forzato dai campi di tre mesi. La sanzione era ampiamente attesa, in mattinata infatti lo stesso Rossi attraverso il sito della sua società aveva presentato le sue scuse ufficiali per quanto accaduto ieri a Marassi. Come si legge nel comunicato della Lega il doriano è stato squalificato “per avere, al 48° del secondo tempo, con plateale gestualità, assunto un atteggiamento ingiurioso e provocatorio nei confronti di un calciatore avversario”.

Sampdoria – Roma 3-1: le foto della partita




Anche il club genovese ha deciso di punire il suo tesserato infliggendogli una multa che il tecnico pagherà di buon grado: “Sono rammaricato per il gesto nel finale della partita di ieri, perché l’ho detto e lo ripeto: ho sempre dato rispetto e pretendo rispetto. Non tollero gli insulti senza motivo. Per il ruolo che ricopro, accetto di buon grado la multa comminata dalla società, che insieme abbiamo deciso di devolvere in beneficenza all’Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini”. Scuse apprezzabili ma sarebbe ora che il riminese imparasse a tenere a basa i suoi bollenti spiriti, il ruolo che occupa presuppone anche molte responsabilità e atteggiamenti di questo tipo, anche se provocati, non sono giustificabili.

cesare10

Ingegnere poco più che trentenne, vive in una città con l'anacronistica (cit.) passione per i cavalli. In attesa di guadagnare con i numeri si diverte con le parole. Imbratta il web da tanto tempo. Una volta aveva anche un blog di dubbio successo, ma lo ha chiuso per aprirne uno del quale non ha mai rivelato l'indirizzo, regola che non sfugge a questa biografia: forse anche per questo, ma non solo, non ha lettori. Scrive di calcio per poter comprare il pane. Nel tempo libero scatta fotografie, partecipa a cortometraggi di aspiranti registi slavi e apre tumblr collaborativi con pretese virali. Gli piace guardare le facce delle bariste ogni volta che ordina bitter con gin.

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