L’episodio che ha avuto per protagonista Boateng a Busto Arsizio, in occasione dell’amichevole contro la Pro Patria, continua a restare di grande attualità. Il Milan si è schierato da subito al fianco del suo centrocampista e oggi ha voluto sottolineare tale vicinanza con una maglietta contro il razzismo indossata da tutti i giocatori durante le fasi di riscaldamento prima della partita con il Siena. Tutti i giocatori rossoneri sono infatti scesi in campo con una casacca rossonera che riportava sulla schiena la dicitura “Ac Milan contro il razzismo”, anche nella sua variante inglese “Ac Milan against racism”, iniziativa anticipata dallo stesso club con una news pubblicata sul sito ufficiale poche ore prima del fischio di inizio della gara di San Siro. Iniziativa simile a quella intrapresa qualche mese fa dalla Lazio in seguito all’aggressione subita dai tifosi del Tottenham a Roma.

All’ingresso in campo i calciatori del Milan sono stati accolti da un applauso e forte si è fatto sentire anche l’affetto per Boateng, protagonista suo malgrado qualche giorno fa quando per reagire ai continui ululati del pubblico di Busto Arsizio, una piccolissima fetta a dire il vero, ha lasciato il campo causando la sospensione dell’amichevole. Nelle ore successive il nazionale del Ghana nato in Germania aveva manifestato tutto il suo turbamento arrivando addirittura a dichiarare di poter lasciare l’Italia, oggi Boateng è stato accolto con calore dai suoi tifosi, i quali sono stati ricambiati dall’assist del centrocampista in occasione del primo gol rossonero.

Milan – Siena 2-1: le foto della partita






Intanto anche Blatter è intervenuto nel dibattito dicendo la sua su quanto accaduto nell’ormai famosa amichevole con la Pro Patria. Il numero uno della Fifa pur manifestando solidarietà nei confronti del giocatore e condannando il comportamento dei tifosi di Busto Arsizio si è detto poco convinto dell’utilità del gesto di Boateng: “Lasciare il campo non credo sia la soluzione. Ci vogliono tolleranza zero e sanzioni dure contro il razzismo. Non penso che un giocatore possa lasciare il campo perché altrimenti scatta la squalifica. La federazione italiana deve ancora relazionarci sull’accaduto”.

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ultimo aggiornamento: 06-01-2013