Le dichiarazioni odierne del commissario tecnico della Nazionale, Cesare Prandelli, rilasciate a poche ore dal match di Copenaghen contro la Danimarca, partita valida per le qualificazioni ai mondiali di Brasile 2014, avranno fatto sicuramente piacere a Mario Balotelli ma potrebbero rivelarsi anche un’arma a doppio taglio.
Oggi, Prandelli, infatti, ha praticamente eletto Balotelli come simbolo indiscusso della Nazionale attuale e la sua partecipazione ai mondiali brasiliani, di conseguenza, è sostanzialmente già ufficiale. Queste sono state le dichiarazioni del ct riguardo il numero 45 rossonero:
Balotelli sarà il giocatore attorno al quale sarà costruita la Nazionale, sarà sempre titolare, non vedo una Nazionale senza di lui.
Ripetiamo, si tratta di affermazione di stima totale che però potrebbero ritorcersi contro lo stesso commissario tecnico e non solo: come ben tristemente sappiamo, infatti, Balotelli è ancora alla ricerca di un equilibrio comportamentale che, a 23 anni suonati, stenta ancora ad arrivare.
Nonostante le continue dichiarazioni, rilasciate anche dallo stesso calciatore, riguardanti una sua ritrovata serenità e tranquillità, soprattutto dal punto di vista privato, il giocatore non ha ancora il pieno controllo di sé in campo e questo si è già rivelato un vantaggio per gli avversari perché già sanno in anticipo dove e come colpire per far uscire fuori di sé il giocatore e, di conseguenza, portarlo a commettere altre stupidaggini.
Da quando veste la casacca del Milan, Balotelli ha già scontato un bel po’ di giornate di squalifica a causa di parolacce e intimidazioni agli arbitri: le parole di Cesare Prandelli, seppur positive perché un giocatore come Balotelli ha comunque bisogno di avvertire la fiducia intorno a sé, potrebbero essere controproducenti perché potrebbero portare involontariamente Balotelli a pensare che, qualunque cosa di sbagliato lui faccia, avrà comunque il posto ai Mondiali assicurato.
Solo per questo, anche Mario Balotelli andrebbe messo in discussione come tutti gli altri. Il commissario tecnico azzurro, però, è convinto che il calciatore terrà un comportamento esemplare da ora in poi:
Non è pensabile andare al Mondiale senza di lui. Sono convinto che, da ora in poi, non farà più nulla di straordinario e in Brasile arriverà preparato.
Questo è quello che anche i tifosi del Milan sperano.
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