Il giovane David Campayo Leo, 26 anni, sarebbe solo un complice inconsapevole della campagna che portato un noto marchio di abbigliamento, a vendere migliaia e migliaia di magliette nel giro di poche ore, approfittando dell’effetto virale della banana mangiata da Alves. Campayo, secondo quanto si legge su Sport.es, si sarebbe recato di spontanea volontà presso il più vicino ufficio di polizia: il ragazzo, che svolge il ruolo di collaboratore tecnico per una delle società satellite del Villareal, è stato ufficialmente arrestato e subito rilasciato dietro pagamento di cauzione, in attesa del processo penale che si terrà molto presto.
David Campayo Lleo rischia fino a tre anni di carcere: nel frattempo, però, il Villareal, che lo aveva individuato già il giorno dopo il via della campagna contro il razzismo con l’hashtag (#somostodosmacacos), aveva già provveduto ad annullare la sua tessera d’ingresso allo stadio. Oltre ai problemi con la legge spagnola, infatti, il 26enne dovrà vedersela ora con il club che potrebbe chiedergli un sostanzioso risarcimento per i danni d’immagine causati. Per precauzione, intanto, David Campayo ha già chiuso i propri profili sui social network.
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