Lazio a porte chiuse, ma all’Olimpico 200 tifosi turchi sventolano bandiere

Lazio a porte…socchiuse. Allo stadio Olimpico i capitolini sono stati costretti a scontare un’altra giornata di squalifica del campo inflitta dall’Uefa che purtroppo è coincisa con l’ultima partita della stagione in Europa League. I biancocelesti non sono riusciti a recuperare il doppio svantaggio della gara di andata, rimediato in Turchia. Sulle tribune dello stadio Olimpico erano presenti, oltre ai giornalisti nel settore riservato alla stampa, anche 200 sostenitori turchi piuttosto rumorosi, muniti di bandiere e sciarpe.

Il regolamento dell’Uefa prevede una piccola fetta di tagliandi a disposizione del club ospite. L’accesso all’Olimpico è stato consentito anche a 75 membri di ciascuna società e ai possessori dei tagliandi a disposizione degli sponsor Uefa. All’esterno dello stadio si sono invece radunati 4 o 5 mila tifosi laziali davanti ad un maxi-schermo che ha proiettato Lazio – Fenerbahce. Non è bastato a trascinare la Lazio nella semifinale di Europa League perché il gol di Lulic è stato pareggiato da Caner.

Lazio – Fenerbahce 1-1: Gol di Lulic e Caner Erkin (Europa League)



E’ una qualificazione decisa soprattutto all’andata e complicata maledettamente dall’incapacità dell’arbitro scozzese. A fine partita Vladimir Petkovic, dai microfoni di Sky Sport, con la solita lealtà che lo contraddistingue, preferisce non ricordare la partita di Istanbul pur riconoscendo che l’apporto dei tifosi è sicuramente mancato alla squadra:

“Sicuramente la qualificazione l’abbiamo compromessa all’andata, comunque complimenti ai ragazzi, sono contento di come hanno fatto la gara, dell’impegno, fino al 90′ abbiamo provato a vincerla, anche se non serviva più. Stasera abbiamo visto una Lazio che ha tirato quindici volte in più dell’avversario, con un po’ più di precisione potevamo vincere, pazienza ora dobbiamo riposare bene e tirare il fiato per fare una bella partita anche lunedì con la Juve e fare di tutto per vincere. Stasera non posso rimproverare niente a nessuno, tutti hanno dato tutto, hanno lottato, anche a due minuti dalla fine. Sicuramente ci avrebbero aiutato. Durante la partita si sentivano di più i duecento tifosi loro che erano dentro lo stadio, sono sicuro che soprattutto dopo l’1-0 con la spinta del nostro pubblico ce l’avremmo fatta”.

antonio

Semplicemente uno che scrive... Giornalista sportivo con la passione per la letteratura e un'altra, smodata, per la musica (in particolare new wave, post punk, goth-rock e psych-rock ). Venera il mare grazie al sangue isolano di sua madre che scorre nelle vene, nonostante una vita trascorsa tra palazzi e cemento...

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