Stefano Turati si è trasferito da poco al Monza ma il suo percorso professionale è iniziato all’Inter, tuttora la squadra del suo cuore. In vista della sfida contro i campioni d’Italia lo ha intervistato la Gazzetta dello Sport.
La carriera di Turati è stata segnata da diversi momenti significativi, ma uno dei più emotivamente carichi è senza dubbio il ritorno a confrontarsi con l’Inter, la squadra nella quale ha mosso i primi passi nel mondo del calcio. Nonostante sia stato scartato in giovane età, Turati non mostra alcun risentimento, accettando con umiltà le scelte della società nerazzurra. La sua esperienza all’Inter, abbinata a un tifo appassionato per la squadra, rende la sfida imminente non solo una prova atletica ma anche emotiva.
Di fronte alla potenza d’attacco dell’Inter, Turati è consapevole che il successo non dipenderà soltanto dalle sue prestazioni individuali, ma dall’impegno corale della squadra. Evidenzia l’importanza della collaborazione e della fortuna, elementi che spesso influenzano l’esito degli incontri contro squadre di alto calibro.
Il portiere ricorda inoltre un episodio dell’anno precedente, il goal subìto da una distanza notevole: “Ovviamente ci restai male. Secondo Dimarco me non voleva tirare in porta, però è un parere personale. Resta il fatto che fece un gran gol, con una traiettoria perfetta, del resto lui è un grande giocatore, cresciuto moltissimo negli ultimi anni”.
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