La domanda che circola tra i tifosi dell’Inter è chiara: perché la squadra sembra comportarsi in modo così diverso tra Serie A e Champions League? La risposta la fornisce oggi la Gazzetta dello Sport, suggerendo che il mistero potrebbe risiedere in una scelta strategica della società. L’Inter sta apparentemente accettando di fare delle “concessioni” in campionato, puntando a una concentrazione e una prestazione superiori in Europa. Nonostante le oscillazioni in Serie A, il club sembra disposto a sacrificare qualcosa nel campionato italiano per brillare sulla scena continentale. La classifica della Serie A, almeno per il momento, conferma che questo approccio sta funzionando, ma c’è chi si chiede se possa continuare a lungo. Già oggi infatti si discute sulle probabili scelte di Inzaghi in vista del match di sabato contro il Cagliari.
L’allenatore sembra aver trovato un equilibrio tra le due competizioni. Se la gestione delle energie in campionato può sembrare una scelta rischiosa, quella in Champions è invece rigorosa. La Gazzetta scrive che nessuno in casa Inter è sorpreso da questo doppio volto, anzi, era tutto previsto. È praticamente impossibile mantenere lo stesso livello di intensità per 47 partite, quindi il tecnico nerazzurro sembra puntare su un calo di rendimento “gestibile” in Italia, per tenere alta l’attenzione il più possibile nelle sfide europee. In Champions, infatti, ogni errore può risultare fatale, e l’Inter sa bene che non può permettersi distrazioni. La squadra riesce a rimanere concentrata, sfruttando la maggiore intensità che solo la competizione europea può garantire.
I numeri parlano chiaro e confermano questa tesi. In Europa, l’Inter ha mantenuto la porta inviolata in 8 delle 11 partite disputate, con una percentuale del 73%, ben più alta rispetto al 42% in Serie A. La squadra di Inzaghi concede quasi una rete a partita in campionato (0,97), ma la media scende drasticamente a 0,27 in Champions. Nonostante affronti squadre teoricamente più forti, l’Inter dimostra una solidità difensiva superiore nella competizione europea. Questo divario tra le due competizioni sembra essere legato a un fattore psicologico e fisico, piuttosto che tecnico. Inzaghi e la dirigenza sono consapevoli che, pur sacrificando qualcosa in Italia, l’obiettivo rimane quello di puntare ai massimi traguardi in Europa, con la speranza di mantenere un buon distacco dai rivali in campionato.
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