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Marotta: “Supercoppa regalata. Juve da quarti di Champions, Conte in visita a gennaio 2015”

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Beppe Marotta parla di “pizzico di delusione” ma a sentire il suo commento alla sconfitta in Supercoppa italiana contro il Napoli la sensazione è che in realtà sia qualcosa di più di un “pizzico”:

Avevamo la coppa in mano, più volte, e di fatto l’abbiamo quasi regalata. Buttati al vento almeno due match point, ma è giusto riconoscere pure il valore del Napoli, ottima squadra. Ci sarebbe piaciuto portare a casa un altro trofeo, non è stato così, in ogni modo sul campo la partita è finita 2-2, non è stata una disfatta.

Anche per questo, evidentemente, il direttore generale e amministratore delegato della Juventus assegna ad Allegri e ai calciatori 8 per quanto fatto fino a questo momento della stagione. L’obiettivo resta lo scudetto, il quarto consecutivo, e andare avanti il più possibile in Champions:

La Juve ha l’obbligo di puntare al quarto scudetto consecutivo, così come aveva il dovere di entrare negli ottavi di Champions. E secondo me abbiamo le carte in regola per arrivare almeno ai quarti di finale. Quest’anno vorremmo anche la Coppa Italia, trofeo che ci manca da troppo tempo.

Per raggiungere tali risultati Allegri non potrà contare su una rosa molto diversa da quella attuale. A gennaio, infatti, non dovrebbero esserci colpi di mercato particolari. Di sicuro “arriverà sicuramente un difensore”, nello specifico o “un terzino o un centrale”. Per quanto riguarda l’attacco “andremo a caccia dell’occasione giusta”, anche se “non è facile, perché non possiamo discostarci da certi parametri economici”. Marotta esclude i ritorni anticipati di giovani come Sturaro, Berardi e Zaza:

Non credo, riteniamo più utile che giochino con continuità piuttosto che venire qui a fronteggiare una concorrenza più dura. Poi, là davanti, molto dipenderà per forza da ciò che deciderà di fare Giovinco.

Per quanto riguarda il suo di futuro, Marotta spiega di voler concludere a Torino la sua carriera di club. Poi magari una nuova avventura a livello nazionale. Le idee per migliorare il calcio italiano al momento non mancano. A partire dalla riduzione a 18 squadre della Serie A e all’introduzione delle seconde squadre:

Altro che doppie proprietà, cosa che non esiste in nessuna altra nazione. Ci sarà un motivo se in Europa tutti i grandi club hanno le seconde squadre…È il modo migliore anche per facilitare il lancio dei giovani, che così resterebbero di fatto tutto l’anno a disposizione della prima squadra, potendo oltretutto sfruttare concretamente la vicinanza di tanti campioni. Il campionato Primavera, per quello che è, non dice nulla tecnicamente. Penso a Coman, classe 1996: ha poco spazio in prima squadra, ma allo stesso tempo non ha senso inserirlo in Primavera. Di fatto, siamo quasi costretti a mandare i giovani migliori a fare esperienza fuori, quindi lontano dal nostro controllo. Fra l’altro, le seconde squadre, in caso di avvicendamento traumatico del tecnico, ti danno la possibilità di promuovere eventualmente un allenatore che già conosce metodi, uomini e storia della società. Guardiola e Luis Enrique sono esempi significativi. Insomma, oltre ai giocatori, ci sarebbe la possibilità di formare in casa anche i tecnici.

Nell’intervista de La Gazzetta dello Sport Marotta annuncia che il ct della Nazionale Antonio Conte dovrebbe far visita alla Juve a gennaio prossimo, dopo la gara contro il Napoli in programma domenica 11. Infine, sulla volgare battuta di Lotito e sull’impossibilità decretata dalla Figc di procedere legalmente:

Il comportamento di Lotito è stato deplorevole. Sono stato toccato personalmente. Io e la Juventus stiamo ancora valutando cosa fare. E’ un controsenso che non mi sia stato permesso di andare per vie legali, in sedi diverse dall’ambito sportivo, nonostante sia stata toccata una sfera assolutamente privata e personale, che nulla ha a che fare con il calcio. Cioè, che faccio se attraverso sulle strisce pedonali e un tesserato mi investe? Non posso andare in tribunale? È bestiale, allucinante.

Massimo Galanto

Classe 1988, pugliese di nascita, è giornalista pubblicista dal 2010. Scopre il mondo dei blog per caso, dopo esperienze legate ai giornali di ‘carta’. Laureato prima all'Università degli Studi di Bari e poi a La Sapienza di Roma, vive nella Capitale. Ma in questo momento potrebbe essere ovunque.

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