Milan – Barcellona: anche in Champions cori contro i napoletani

Si gioca in Champions League ma il risultato non cambia: ieri sera durante la gara Milan – Barcellona terminata con il punteggio di 1-1, i tifosi rossoneri hanno ribadito un concetto che è ormai chiaro: i cori contro i napoletani saranno un refreain al quale non rinunceranno. Nonostante l’ennesima sanzione ricevuta dal giudice sportivo Gianpaolo Tosel, seppur con la condizionale, per i cori intonati durante Milan – Udinese, ieri sera la stupidità è andata ancora una volta in onda in modo visione. Ai tifosi rossoneri, però, sfugge un piccolo dettaglio: questa volta a giudicare non ci sarà il giudice sportivo italiano, ma l’Uefa, che lo scorso anno già contro la Lazio, non ha dimostrato la stessa clemenza che si è stabilita nel nostro Paese durante l’ultimo consiglio federale.

L’Italia perdona, l’Uefa no, si potrebbe riassumere. Fin qui i giudici di Nyon hanno mostrato tolleranza zero nei confronti dei cori razzisti, dunque ora bisognerà vedere che tipo di sanzioni seguiranno agli insulti rappresentanti discriminazione territoriale. In teoria, nelle norme europee, la differenza tra cori razzisti e discriminanti è labile e se a Nyon gli insulti nei confronti dei napoletani saranno considerati “chiaramente udibili da tutti” difficilmente i giudici si limiteranno alla chiusura della  sola curva del Milan. Il club rossonero, dunque, rischia seriamente di giocare a porte chiuse la gara casalinga contro l’Ajax.

Intanto, l’amministratore delegato rossonero Adriano Galliani, ha pronto il ricorso nei confronti  della sentenza del Giudice Sportivo che, come dicevano, ha decretato la chiusura della Curva rossonera (con sospensiva) per i cori intonati in occasione di Milan-Udinese. Le possibilità che il Milan vinca il ricorso sono al momento minime, anche perché si tratta del terzo episodio nel giro di poche settimane che ha visto protagonisti negativi i tifosi del Milan. A questo punto, per cercare di limitare questi episodio, la società starebbe pensando ad installare nuove telecamere a circuito chiuso a San Siro e a tutelarsi con denunce contro ignoti. Basterà?