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Milan, Galliani ammette: “Abbiamo pensato a Conte, ma Inzaghi è super”

Il Milan è tornato a sentirsi importante: sono bastate due giornate condite da altrettante vittorie per far tornare il sereno in casa rossonera dopo una delle più tristi stagioni dell’era Berlusconi. Il campionato 2014-2015 ha fin qui consegnato ad Inzaghi e i suoi 6 punti, giunti in seguito a due partite scoppiettanti contro Lazio e Parma. Il Milan vince e diverte, concede un po’ troppo, ma per ora il gioco è valsa la candela: sarà così anche domani contro la Juve? Inzaghi ammette che i campioni d’Italia sulla carta abbiano qualcosa in più e che serva una vera e propria impresa per conquistare la terza vittoria consecutiva. Silvio Berlusconi parla senza mezzi termini di Milan attrezzato per lo scudetto, l’ad Adriano Galliani è più cauto ma pur sempre ottimista.

“Il Milan sta tornando”, lascia intendere Galliani nel corso delle interviste rilasciate oggi al ‘Corriere della Sera’ e a ‘La Stampa’ di Torino, anche se i temi che riscaldano l’atmosfera di Milan-Juve sono i più disparati. A partire dalla presenza sulla panchina dei campioni d’Italia dell’ex tecnico rossonero, Massimiliano Allegri:

“Allegri alla Juve, chi l’avrebbe detto? L’avevo rimproverato di non essere andato alla Lazio, ma dopo aver visto Leonardo all’Inter non mi stupisco più di niente”.

Percorso inverso avrebbe potuto farlo Antonio Conte: l’attuale ct della nazionale italiana, ha lasciato la Juve al secondo giorno di ritiro e secondo alcune indiscrezioni circolate nelle settimane scorse, tra i motivi del divorzio ci sarebbe stata anche una trattativa segreta tra il tecnico toscano e il Milan. Circostanza che Galliani conferma:

“Diciamo che un po’ di corteggiamento c’è stato. Conte è un grandissimo allenatore, secondo me Inzaghi gli assomiglia molto. Seedorf? A oggi non ci ha fatto alcuna richiesta di risarcimento danni. Berlusconi è un grande motivatore, la sua vicinanza fa volare la squadra. C’è sintonia totale tra me, il presidente e l’allenatore, gli abbiamo preso giocatori adatti alle sue idee. Non ha più senso parlare dei miei rapporti con Barbara, c’è una divisione dei compiti che funziona. Speriamo di esserci nella finale di Champions League nel 2016 a San Siro”.

Quanto ai rapporti con la Juventus, molto è cambiato in casa Milan: ai tempi della triade c’era grande sintonia su alcuni temi di interesse comune, oggi il solco tra le due dirigenze è stato ampliato dall’elezione di Carlo Tavecchio alla presidenza della Figc, figura pubblicamente osteggiata dal presidente bianconero Andrea Agnelli. Al momento, dunque, rimane il rispetto ma c’è poco spirito collaborativo tra i due club, anche se non è detto che in futuro le cose non migliorino. Quanto al supporto del Milan al duo Tavecchio-Lotito, Galliani non si nasconde:

“Lotito è il dirigente sportivo che lavora di più, non fa i suoi interessi ma quelli della Lega Serie A. Tavecchio vive di luce propria, è un ottimo dirigente che porterà molte innovazioni al calcio italiano. In politica siamo lontani dalla Juventus, a differenza dei tempi di Giraudo ora c’è molta più sintonia con l’Inter. La mia passione per i colori bianconeri – ammette – è finita presto, da ragazzino, la mia squadra del cuore è sempre stata il Monza, da 28 anni sono milanese e milanista”.

Peccato che ci siano in Rete foto che immortalano Galliani di fianco ad Agnelli e Boniperti a tifare Juve. E non si direbbe dalla calvizie e dalla peluria grigia che l’ad rossonero fosse un ragazzino.

Mirko Nicolino

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