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Presidenza Fifa, Maradona sostiene Ali Bin Al-Hussein contro Blatter

Che Diego Armando Maradona non sia il principale estimatore al mondo di Joseph Blatter è cosa nota. Ora però l’ex fuoriclasse argentino scende in campo, o quasi. Sabato scorso, infatti, Maradona ha annunciato il proprio sostegno nei confronti di Ali Bin Al-Hussein, il principe giordano attualmente vicepresidente Fifa per l’Asia che è candidato alla presidenza della Fédération Internationale de Football Association il prossimo 29 maggio. Insomma, Ali Bin Al-Hussein è uno degli avversari di Blatter, e Maradona ha scelto di stare con lui:

Ho seguito tutte le riforme condotte dal Principe Ali riguardanti lo sviluppo del calcio in Asia e per questo vorrei dare il mio appoggio a Sua Altezza per attuare le riforme necessarie e cambiare la Fifa una volta per tutte.

Ameer Bin Al Hussein è stato presidente del Comitato Olimpico Giordano dal 2003 e Presidente e Fondatore di Generation For Peace dal 2007, un’organizzazione pacifista non-profit. Inoltre, è stato eletto membro del Comitato Olimpico Internazionale nel 2010.

Maradona, pur senza citarlo in maniera esplicita, ha fatto riferimento a Blatter ricordando che “non sono un difensore dei corrotti” e per questo “voglio dare una mano a cambiare il futuro del calcio”.

L’ex Pibe de Oro nei prossimi giorni girerà diversi Paesi per raccogliere consensi in favore del principe giordano. Che, oltre allo svizzero Blatter, dovrà sfidare il portoghese Figo e l’olandese Van Praag (mentre Champagne si è ritirato).

Maradona, che su Facebook ha raccontato l’incontro a Vienna con il principe (avvenuto in compagnia dalla sua fidanzata Rocio Oliva), in passato ha espresso più di una critica nei confronti della Fifa e in particolare della gestione Blatter (al vertice dal 1998). L’estate scorsa, in occasione dei Mondiali in Brasile, tuonò nel corso di una trasmissione in onda sulla televisione venezuelana:

La Fifa guadagna 4 miliardi di dollari (dalla Coppa, ndr). Il Paese che vince ne riceve 35 milioni. Qualcosa non va. C’è una multinazionale che sta uccidendo il calcio. Blatter è un ricco e non fa niente. Non è come Bill Gates, che lavora. Blatter non fa niente!

Massimo Galanto

Classe 1988, pugliese di nascita, è giornalista pubblicista dal 2010. Scopre il mondo dei blog per caso, dopo esperienze legate ai giornali di ‘carta’. Laureato prima all'Università degli Studi di Bari e poi a La Sapienza di Roma, vive nella Capitale. Ma in questo momento potrebbe essere ovunque.

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