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Roma, De Sanctis: “Benatia via? Qualche volta le cessioni aggiungono”

Oggi Morgan De Sanctis è stato il protagonista della conferenza stampa nel ritiro austriaco di Bad Waltersdorf. Il portiere della Roma è stato interpellato sui ‘classici’ del precampionato: lo scudetto, le cessioni più o meno possibili e la preparazione fisica.

In merito alle speranze di trionfo in campionato, l’ex numero 1 del Napoli ha detto che per vincere “ci serve solo una cosa: tanta umiltà e sacrificio, senza non si può nulla”. Anche nel caso di addio di Benatia, uno che l’anno scorso ha fatto la differenza nel reparto arretrato e che da settimane è fisso nelle pagine dei quotidiani dedicate al mercato:

Non esistono più giocatori incedibili, gli sceicchi di oggi sono i Berlusconi, Tanzi, Cragnotti e Moratti di 20 anni fa. Il calcio italiano oramai esporta. Mehdi posso solo dire che sta facendo tutto bene, da grande professionista. Perderlo potrebbe essere negativo, ma nel calcio ci stanno anche i sacrifici. E poi non sempre una cessione toglie, a volte aggiunge. Basti pensare allo scorso anno con Lamela, Marquinhos e Osvaldo, o a quando l’Inter cedette Ibrahimovic al Barcellona. Verosimile che cambi qualcosa da qui alla fine, ma con spirito di gruppo potremo far bene lo stesso.

Insomma, la Roma può farcela anche senza Benatia. E dovrà sopravvivere anche a De Sanctis e a chi come lui (Totti) appenderà le scarpette al chiodo. Il portiere 37enne in questo senso ha fatto intendere che questa potrebbe essere la sua ultima stagione in campo:

Per chi come me o Totti ha una certa età, questo spero sia l’anno giusto. Non voglio giocare fino a 50 anni. Nel caso decidessi di smettere spero di farlo con l’emozione più bella di tutti, vincendo qualcosa di importante. Questa Roma, del resto, è costruita proprio per questo, sperando di non trovare ancora una Juventus da 102 punti.

Intanto le condizioni fisiche del portiere sono ottimali, almeno a sentire il diretto interessato. Che ci ha tenuto a far sapere che “per l’inizio della stagione sarà regolarmente al mio posto”. L’avversaria da battere resta la Juventus, ossia “la squadra più forte” ancora oggi perché “sono andati via giocatori marginali, conosco il valore morale di chi è rimasto” (ma a gennaio scorso aveva tirato in ballo gli arbitri).

Infine l’inevitabile riferimento alle elezioni di Tavecchio alla presidenza della Figc. Morgan, che nel consiglio federale sarà all’opposizione, ha detto:

Pensavo che Albertini potesse essere soluzione ideale per il rinnovamento. Ha vinto Tavecchio, l’auspicio è che ora possa avere un sussulto d’orgoglio e di competitività. Nel calcio italiano continuano a contare gli interessi di parte, non quelli collettivi. Il sistema rispecchia quello del Paese, a tutti i livelli. Preoccupato per la Roma? No, spero che tutti si rendano conto di quello che sta facendo questa società, di quanto sia un’opportunità per tutto il sistema. Durante la stagione, se tutto sarà gestito bene, come quasi sempre succede alla fine vincerà il migliore.

Massimo Galanto

Classe 1988, pugliese di nascita, è giornalista pubblicista dal 2010. Scopre il mondo dei blog per caso, dopo esperienze legate ai giornali di ‘carta’. Laureato prima all'Università degli Studi di Bari e poi a La Sapienza di Roma, vive nella Capitale. Ma in questo momento potrebbe essere ovunque.

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