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Roma, Zeman ancora in sella ma “a tempo”: è spaccatura tra tifosi e società

Sulla sponda giallorossa del Tevere è tempo di riflessioni dopo l’ennesima domenica vissuta sulle montagne russe tra gol fatti e gol subiti, al netto di un pareggio che conferma la Roma all’ottavo posto in classifica, superata anche dal Catania. Il tecnico boemo Zdenek Zeman, osannato dai tifosi sia in estate ma ancora oggi nonostante la penuria di risultati, non convince la dirigenza romanista con Walter Sabatini e Franco Baldini che ieri avevano fatto intendere di guardarsi intorno per cercare un sostituto, magari sin da subito; dopo il 3-3 di Bologna ci sono volute più di 48 ore per un faccia a faccia tra i tre protagonisti della faccenda, desiderosi di ricucire uno strappo via via sempre più ampio.

Le asperità caratteriali di Zeman non giovano al dialogo, sebbene dal vertice odierno trapelano notizie di collaborazione da parte del trainer della Repubblica Ceca: la società faccia la società, chi siede in panchina la domenica e dirige gli allenamenti durante la settimana faccia invece quello per cui è pagato. Cioè l’allenatore. Il riferimento è chiaro, a Baldini non sono andate giù le critiche a mezzo pubblico di Zeman che chiedeva maggior disciplina e necessità di regole interne; nel tourbillon di accuse spedite e ricevute, i vertici giallorossi ritengono che le regole esistano eccome, ma spesso la gestione del boemo ha lasciato a desiderare.

E se poi non arrivano i risultati ogni tentativo di venirsi incontro diventa sempre più difficile. Da De Rossi a Stekelenburg, per non dimenticare Marquinho e Osvaldo, Zeman non ha avuto propriamente un rapporto idilliaco con molti giocatori, mentre ha dato credito fino ad ora illimitato a suoi pupilli come Goicoechea e Tachtsidis; pezzi da novanta sull’orlo della svalutazione, atleti insubordinati, prestazioni opache e una stagione, la seconda di fila, che potrebbe chiudere con un altro fallimento. Per questo Sabatini e Baldini sbuffano ma non sbraitano, aspettano: Cagliari test probante, Zeman ora lo sa. Altrimenti via col traghettatore (tanti i nomi, da Malesani a Zago, fino a Giannini e Tovalieri), in attesa di giugno quando si tenterà l’assalto a Max Allegri.

Tant’è, a Roma Channel Sabatini ha rilasciato dichiarazioni precise e dirette sulla riunione odierna:

“Ci siamo incontrati con tutta la società rappresentata perché si era acceso un dubbio su certe dichiarazioni che aveva fatto Zeman sabato e abbiamo voluto risolverlo. L’esonero? Abbiamo rimosso questo dubbio, era un dubbio potente, ci ha turbato in qualche maniera, poi non l’abbiamo potuto risolvere sabato perché c’era la partita e abbiamo rimandato. Io sono un uomo che parla un linguaggio molto diretto e me ne assumo le responsabilità, perché la situazione non era molto chiara. Oggi è servito, abbiamo parlato a fondo di quello che lui pensa e siamo totalmente soddisfatti”.

vieni127

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