
Tutti i numeri e le statistiche sulla lotta scudetto tra Inter e Juventus dopo la vittoria dei nerazzurri a San Siro
In casa Juventus è tutto un far di conti. Che sono condizionati dall’asterisco della classifica dell’Inter, per il quale il +4 reale è un +7 virtuale in caso di successo sull’Atalanta, match che verrà recuperato a fine mese. Nell’osservare i propri 53 punti dopo 23 giornate e nel pensare agli scudetti vinti in passato, quali coordinate i bianconeri devono avere? Ecco alcuni esempi interessanti non solo per capire le possibilità tricolori rimaste, ma anche per valutare il lavoro compiuto dalla squadra fino a questo punto.
1) Non è il migliore, non è il peggiore Allegri. Nei 5 scudetti vinti dal mister livornese nel decennio precedente, i 53 punti di oggi sono stati superati in 4 campionati su 5. Nel suo ultimo anno, coincidente con il primo di Cristiano Ronaldo, addirittura a questo punto del torneo la Juve era a quota 63 e il girone di ritorno che andava ancora giocato fu attraversato ad un certo punto con una velocità di crociera. Nel 2015-16, invece, la Signora era sotto rispetto a oggi, con 51 punti. Ma le prospettive erano altre: perché Dybala e compagni erano nel pieno di una fantastica rimonta, fatta a questo punto di 11 vittorie consecutive e che sarebbe proseguita per un po’.
2) Allegri meglio di Conte. Spesso si critica l’attuale allenatore juventino proponendogli come alter-ego colui che gli ha tolto lo scudetto quando Max sedeva sulla panchina del Milan. E che, come filosofia di gioco, è antitetico: aggressività, intensità, mentalità offensiva. Ebbene, la Juve del primo Antonio in realtà aveva raccolto “solo” 49 punti e nell’inverno era stata afflitta da un’influenza stagionale, una “pareggite” che ne stava minando l’acesa.
3) Allegri guardi a Conte. Il vero punto di riferimento, probabilmente, deve essere il migliore anno della Juventus del triennio di Conte. Stiamo parlando della formazione che ha fatto il record di 102 punti e che dopo 23 giornate era già a quota 60. Che sono esattamente i punti possibili dell’Inter di oggi se battesse l’Atalanta. Conseguenza: Allegri ha a che fare con un avversario che potrebbe toccare e superare quel livello incredibile. Saperlo può rasserenare e inorgoglire: l’Inter è più forte, è fortissima, riuscire a sfidarla nel lungo periodo e obbligarla a superare i limiti, esattamente come fece in parte all’epoca Rudi Garcia con la Roma, sarebbe già un titolo d’onore, anche se non sufficiente per alzare la coppa dello scudetto.











