Boateng ha fatto scuola. D’ora in avanti ci sarà lo stop delle gare di calcio in caso di cori razzisti all’indirizzo dei giocatori di colore. Lo ha deciso il PSFC (Consiglio Strategico per il Calcio Professionistico) nel corso della sua ultima riunione. L’Uefa, negli ultimi tempi sempre più attiva contro l’intolleranza, una piaga che continua a condizionare la nostra società, ha deciso che è il caso di usare la tolleranza zero.
Il Consiglio Strategico per il Calcio Professionistico, composto da rappresentanti delle federazioni nazionali europee, delle rispettive leghe e dei giocatori, si è riunito ieri (27 marzo) a Sofia e tra i punti all’ordine del giorno ha trattato proprio la questione razzismo, approvando all’unanimità una carta d’intenti volta a stroncare nel giro di poco tempo questo increscioso fenomeno.
Come esempio, sono stati presi gli ultimi casi che hanno visto coinvolti il centrocampista del Milan, Kevin Prince Boateng, nel corso della gara amichevole contro la Pro Patria; i beceri cori della curva della Lazio in in Italia e in Europa e gli insulti razzisti dei tifosi dell’Inter all’indirizzo di Adebayor nell’ultima gara di Europa League contro il Tottneham a Milano.
Nella carta d’intenti è chiara la richiesta ai direttori di gara di interrompere le partite in caso di cori o striscioni razzisti. Inoltre, si richiede la massima collaborazione alle Federazioni nazionali e alle Leghe calcio. Di fianco a queste misure repressive, però, occorrerà studiare anche apposite campagne di sensibilizzazioni che vadano a risolvere il problema (culturale) alla radice.
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