I verdetti della Serie A 2013/2014: Bologna, Catania e Livorno retrocedono in Serie B

La penultima giornata di Serie A si rivela decisiva per la zona retrocessione, dopo i novanta minuti in programma infatti ci sono i nomi delle tre squadre che l’anno prossimo dovranno ripartire dalla Serie B. Bologna, Catania e Livorno salutano la massima serie, a salvarsi sono infatti il Sassuolo e il Chievo. Questi verdetti giungono al termine di una girandola di emozioni che ha tenuto con il fiato sospeso i tifosi delle squadre coinvolte nella lotta, con il Renato Dall’Ara, teatro dello scontro disperato tra la squadra di Ballardini e quella di Pellegrino, come campo centrale della giornata. In Emilia la spuntano i siciliani che vincono 2-1 con i gol di Monzon e Bergessio, intramezzati dall’inutile pareggio di Morleo. Contemporaneamente infatti il Sassuolo riusciva a spuntarla sul Genoa, 4-2 il finale al Mapei Stadium di Reggio Emilia, e il Chievo passava al Sant’Elia contro il Cagliari grazie ad un gol di Dainelli.

Probabilmente pochi ad inizio stagione avrebbero scommesso su un esito del genere, se le difficoltà del Livorno potevano essere preventivabili, nessuno avrebbe immaginato che a fare compagnia ai toscani sarebbero state due squadre come Bologna e Catania, reduci entrambi da buone annate. Il Verona, tra le neopromosse, ha stupito subito tutti conquistando il classico appellativo di “matricola terribile”, mentre più impervio è stato il percorso del Sassuolo che solo nella parte finale della stagione ha trovato la quadratura del cerchio sotto la guida di Di Francesco, richiamato in fretta e furia da patron Squinzi dopo la disastrosa esperienza di Malesani capace di rimediare sei sconfitte in altrettante partite in cui si è accomodato in panchina. Poi c’è il Chievo, chi segue il calcio sa benissimo che i gialloblu hanno la pelle dura, come quella dei mussi.

La stagione del Bologna è iniziata in maniera complicatissima, i rossoblu non riescono a trovare il primo successo stagionale che arriva solo alla nona giornata contro il Livorno, la domenica successiva arriverà anche la prima vittoria in trasferta a Cagliari. Il mese di gennaio è una sorta di turning point: il 7 gennaio viene esonerato Pioli e chiamato al suo posto Ballardini, a fine mercato viene venduto Alessandro Diamanti. I tifosi rossoblu sono infuriati con la società che viene contestata in ogni occasione, la squadra riesce a risalire la china grazie alla vittoria ancora contro il Cagliari a fine marzo. La domenica successiva però i rossoblu rimediano un brutto 3-0 casalingo per mano del Chievo, quella con i sardi sarà l’ultima vittoria in una stagione in cui i 3 punti sono arrivati solo in 5 occasioni. Troppo poco per pensare di potersi salvare per una squadra con l’evidente problema del gol, è dei rossoblu il peggior attacco del campionato.

Ne ha centrata una in più di vittoria il Catania che in questa classifica ha superato i felsinei proprio grazie al successo al Dall’Ara. Anche la squadra di Pulvirenti, padre padrone degli etnei, non ha mai trovato la marcia giusta in questa stagione che era cominciata sotto la guida dell’allenatore dei record Maran. Ad ottobre il primo esonero con l’arrivo di De Canio, il secondo allenatore dura fino a metà gennaio. Torna Maran che il 6 aprile lascia il posto a Pellegrino, proprio quest’ultimo per poco non sfiora il miracolo che sembrava possibile dopo la clamorosa vittoria per 4-1 sulla Roma, era solo un’illusione. Per i rossazzurri è Serie B dopo otto stagioni al top del calcio italiano. Il Livorno è l’unica matricola a fare subito ritorno nella serie inferiore, i labronici cominciano con Nicola che viene sostituito da Di Carlo dopo il periodo di transizione di Perotti. La squadra non sembrava attrezzata per la categoria, l’unico a salvarsi è forse Paulinho, e infatti a novanta minuti dal termine è evidente che i 25 punti conquistati sono davvero troppo poco per sperare in qualcosa di meglio.

cesare10

Ingegnere poco più che trentenne, vive in una città con l'anacronistica (cit.) passione per i cavalli. In attesa di guadagnare con i numeri si diverte con le parole. Imbratta il web da tanto tempo. Una volta aveva anche un blog di dubbio successo, ma lo ha chiuso per aprirne uno del quale non ha mai rivelato l'indirizzo, regola che non sfugge a questa biografia: forse anche per questo, ma non solo, non ha lettori. Scrive di calcio per poter comprare il pane. Nel tempo libero scatta fotografie, partecipa a cortometraggi di aspiranti registi slavi e apre tumblr collaborativi con pretese virali. Gli piace guardare le facce delle bariste ogni volta che ordina bitter con gin.

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