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Vertice in casa Inter: oggi si decide il futuro di Mazzarri

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Sono ore caldissime in casa Inter dopo il pareggio casalingo rimediato ieri sera contro il Verona. I nerazzurri, reduci dalla sconfitta contro il fanalino di coda Parma, non hanno trovato il riscatto tra le mura amiche e il disappunto del presidente Erick Thohir è stato palese sin da ieri sera. Qualche settimana fa, il patron nerazzurro aveva dato una sorta di ultimatum all’allenatore, chiedendogli un miglioramento nei risultati e nel gioco entro 15 giorni. Miglioramento che non c’è stato, nemmeno nell’impegno infrasettimanale di Europa League contro il Saint Etienne. Ecco perché Thohir ieri sera ha convocato subito Massimo Moratti, l’ex patron che negli ultimi tempi non era stato tenerissimo con Mazzarri: “Va bene la continuità, ma se non arrivano i risultati…”.

Nella conferenza stampa post-partita, il tecnico dell’Inter ha sostanzialmente chiesto tempo, lamentando numerose assenze e chiamando a raccolta l’ambiente.

“Quello che mi dico col presidente e coi dirigenti resta tra di noi – spiega Mazzarri – , però quando le cose vanno storte in questo modo. Resto ottimista, se poi però non c’è pazienza… E’ un momento difficile, siamo ai minimi termini come infortunati. Questa sosta serve per recuperarne alcuni”.

Il toscano invoca pazienza, ma dirigenza e tifoseria sembrano averla finita: al triplice fischio finale, ieri sera sono stati ancora una volta sonori fischi. Thohir, che sarebbe dovuto ripartire subito, ha deciso così di prolungare il proprio soggiorno a Milano per incontrare l’ex presidente Moratti alla presenza dello stato maggiore dell’Inter al completo. Sarà presente molto probabilmente anche lo stesso Mazzarri, per il quale ‘Sportmediaset’ non ipotizza un esonero immediato, bensì un ulteriore ultimatum. Sarà decisivo il derby, che si giocherà al rientro dalla sosta per le nazionali.

Intanto, nel corso del vertice si proverà a fare il punto della situazione e a riordinare le idee. Difficile al momento ipotizzare che si possa tirare a campare fino a gennaio, nella speranza che poi il mercato di riparazione presenti qualche occasione low cost da sfruttare. In realtà, proprio la sosta potrebbe essere il momento maggiormente propizio per un cambio di panchina, ma a Mazzarri sarà concessa una prova d’appello, anche perché le casse societarie sono vuote ed esonerare un allenatore che guadagna 3,3 milioni di euro per assumerne un secondo, rappresenterebbe una mossa poco salutare per le finanze del club. In caso di esonero, dunque, non è da escludere una soluzione interna: suggestiva l’ipotesi Zanetti, ora vice-presidente.

Mirko Nicolino

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